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Ho perso la memoria. L’amnesia globale transitoria

di Laura Fasciani –

 

Trovi una foto e guardandola ricordi perfettamente dove ti trovavi quando l’hanno scattata, le emozioni che provavi mentre vivevi quel momento e un brivido ti percorre la schiena.

Incontri un’amica che non vedevi da tempo e passi ore a ricordare insieme a lei i bei vecchi tempi, gli sbagli, le risate, le giornate passate insieme e vi lasciate raccomandandovi di vedervi presto.

Conosci un uomo e lo frequenti, inizi a confrontare questa conoscenza con altre passate, inevitabilmente l’esperienza ti ricorderà quello che hai vissuto precedentemente e ti suggerirà dove non sbagliare ancora.

Ti svegli una mattina, come tante, vai a lavoro e metti a frutto tutto ciò che ti è stato insegnato a scuola, all’università, ma ogni giorno impari sempre qualcosa di nuovo, da aggiungere ad un bagaglio di conoscenze crescenti, ma mai abbondanti.

Poi apri gli occhi e ti ritrovi in un luogo che non hai mai visto in tutta la tua vita, senti una voce che non associ a nessun volto, vedi dei visi intorno a te di cui non conoscevi nemmeno l’esistenza! Eppure sono lì e quelle voci ti chiamano con un nome che non sai nemmeno di avere, ti accarezzano la mano e cerchi di sottrarla a quel calore che vogliono mostrarti, ma che tu senti lontano da te, sconosciuto, come è sconosciuto quel volto che hai davanti e che è sempre più vicino …

Avevo avuto un attacco epilettico, cercavano di spiegarmi senza alcun successo, non sapevo assolutamente di cosa stessero parlando, avrei voluto uno specchio per vedere la mia faccia, che se ne stava li, perplessa ed attonita.

Nell’amnesia globale transitoria il malato appare perplesso ed ansioso, rendendosi conto di “qualcosa che non va”. Il difetto della memoria è massivo ma puro; tutte le altre funzioni neurologiche e cognitive sono normali. Anche l’orientamento spaziale è normale.
L’episodio dura da una a poche ore, poi regredisce spontaneamente: dopo, resta solo una lacuna mnesica, limitata alla durata dell’attacco.

La mia lacuna sembra essere come un infinito buco nero al centro della mia vita, una bolla di sapone, che esplodendo per un pò ha affuscato la mia vista. Ancora oggi mi raccontano cosa è significato starmi accanto, quando in tutti i modi cercavo di allontanare ogni famigliare o amico che sentivo completamente estraneo.

Nemmeno avendolo vissuto, potrei mai immaginare una vita senza ricordi, in fondo sono tutto ciò che siamo, e sono così gentili da mostrarci tutte le persone che amiamo, non appena le scorgiamo solo da lontano e così protettivi da allertarci, quando invece dobbiamo evitarle!

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