ED editoriale

Autori pontini. “È reale? Guida empatica del cinedocumentarista” di Gianfranco Pannone

Di Cora Craus –

Un momento coinvolgente, “empatico”, ricco di contenuti come da tempo non succedeva stiamo parlando della presentazione del libro: “È reale? Guida empatica del cinedocumentarista” di Gianfranco Pannone che si è svolta al MUG (Museo Giannini di Latina).  La bella ed intensa lettura, di alcuni brani, da parte di Clemente Pernarella, ha emozionato lo stesso Pannone e permesso a tutti noi di “respirare” l’atmosfera del libro prima ancora di sfogliarlo creando l’irrinunciabile desiderio di leggerlo.

 Tanti famosi nomi di registi, fotografi intellettuali protagonisti della storia del cinema sono echeggiati nella sala del Mug; l’autore, il regista nonché docente universitario di cinematografia, Gianfranco Pannone, con fiduciosa umanità ha confidato episodi della sua vita professionale, sottolineando la “fortuna” di poter annoverare nel suo personale atlante emotivo, incontri formativi di grande spessore professionale e umano e tra questi vi ha inserito i suoi allievi, cosa che ha provocato un immediato moto di calda simpatia. (A livello universitario non è facile ascoltare simili affermazioni).

Un momento di vera “commozione collettiva” ha pervaso il pubblico quando il regista ha ricordato la conflittuale amicizia con Antonio Pennacchi: “Antonio, mi manca”, trasformandosi per un attimo nel portavoce di un sentimento che abita, ciascuno a suo modo, tutti i latinensi.

 Questo appuntamento -afferma Anna Eugenia Morini, organizzatrice e conduttrice della presentazione –  aggiunge una novità e rivela l’attitudine di Pannone come docente, comunicatore e scrittore. Il suo libro “È reale?  Guida empatica del cinedocumentarista”, con una prosa semplice, diretta, personale, affronta una questione di importanza fondamentale: il rapporto con la realtà e la scelta delle modalità della sua rappresentazione; una sfida per ogni artista, ma anche per ciascuno di noi. “Sì, oggi c’è un grande bisogno di realtà, forse perché troppi filtri l’hanno resa più fragile e incerta”, dichiara l’autore nell’introduzione.
La presentazione del libro di Pannone
– continua Anna Eugenia Morini –è il preludio ideale alla proiezione del suo ultimo documentario, poiché ci svela un metodo consolidato e soprattutto evidenzia le profonde ragioni delle scelte estetiche e etiche, che l’autore apprende dai padri del Neorealismo e che interiorizza in modo originale grazie alla propria sensibilità e al continuo confronto con i maestri del cinema internazionale”. La possibilità di palare di cinema del reale con Gianfranco Pannone, che con coerenza e passione porta avanti da anni la sua ricerca di documentarista, è un’occasione che da sempre il pubblico di Latina dimostra di apprezzare partecipando numeroso alle proiezioni delle sue opere”.

Infatti, subito dopo la presentazione del libro, vi è stata la proiezione del documentario“Onde radicali”, presentato alla Festa del cinema di Roma e selezionato tra i finalisti per il premio Cecilia Mangini, miglior documentario, ai David di Donatello…ma di questo avremo modo di parlarne prossimamente.

Libro: “È reale? Guida Empatica del Cinedocumentarista” di Gianfranco Pannone (ed.Artdigiland – pag. 258 – € 22)
Dalla quarta di copertina:
“Che cos’è la realtà? Questo titolo sembrerebbe annunciare uno di quei saggi filosofici per addetti ai lavori che si trovano negli scaffali delle librerie specializzate. Nel libro c’è invece un’ambizione diversa: il desiderio, anche provocatorio, dell’autore di rivolgersi non solo a chi si occupa di “cinema del reale”, ma allo spettatore. Quello stesso spettatore che oggi, assalito da una miriade di input, si imbatte e spesso inciampa in una sempre più ambigua rappresentazione della realtà. Forte di un’esperienza trentennale e attento ai giovani aspiranti filmmakers (l’autore, tra l’altro, insegna regia), Pannone ci conduce in un originale percorso nell’appassionante lavoro del regista di documentari, che lui ama chiamare “cinedocumentarista”, convinto che lo sguardo documentario sia legato non solo ai contenuti, come impone una vulgata lunga a morire, ma soprattutto al linguaggio delle immagini e al sapiente utilizzo creativo che se ne può fare.
Il suo pensiero parte da un assunto: è reale non solo e non tanto quello che vediamo, ma quello che sappiamo e vogliamo vedere; e richiama così chi filma, chi è filmato e chi vede, a una comune responsabilità etica e alla consapevolezza. Fino a invocare un’ecologia delle immagini. Oltre a trasmettere il suo grande amore per la settima arte e qualche segreto del mestiere, Pannone riflette con noi contemporanei che navighiamo a vista nella “società liquida” e spesso, davanti a una realtà sempre più sfuggente, ci chiediamo: è reale?”

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista