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Women on the map: l’app per un turismo al femminile

di Marina Bassano –

 

Nasce negli Stati Uniti Women on the Map, l’app che rende giustizia alle donne invisibili, che non figurano nelle guide turistiche o nei cartelli stradali delle città, in grado di localizzare un punto di interesse turistico che abbia come protagonista una donna.

Un gruppo di giovani donne americane ha progettato l’innovativa app che, installata sul cellulare, indicherà quando si è in prossimità di un punto d’interesse al femminile. Il progetto nasce prendendo atto che:
– Non ci sono festività in onore di donne
– Non ci sono donne sulle banconote delle valute
– Solo 9 delle 100 statue presenti nella Sala delle Statue sono donne
– Meno del 25% dei francobolli riportano stampate figure femminili
– A New York ci sono 145 statue di cui 145 di uomini e 5 di donne

Questa situazione è basata sull’esperienza americana, ma è applicabile in qualsiasi paese. Grazie a 30 giovanissime ragazze, tutte sotto i 23 anni, riunite nel collettivo SPARK, il progetto è stato ideato e finalizzato; ora è sostenuto da Google, e da qualche mese compare sull’app turistica Field Trip.

Il gruppo, nato nel 2010, è impegnato contro il sessismo, contro la violenza ed è composto da donne, per le donne e con gli alleati delle donne. E’ un’organizzazione attiva per l’uguaglianza di genere e antirazzista che si adopera per consentire alle donne di essere loro stesse agenti del cambiamento sociale.

La base del progetto parte da 119 personaggi in 20 paesi, con le loro storie; alle spalle c’è un lavoro di ricerca che spesso deve sfidare i libri di storia, avari di informazioni sul passato al femminile.

Tra le riscoperte del team di Women on the Map le Arpilleristas, contestatrici del regime di Pinochet; Mary Ellen Pleasant, un’attivista per i diritti civili di San Francisco che aiutò gli schiavi a fuggire dalle piantagioni; Mary Anning, la paleontologa inglese che scoprì il primo fossile di plesiosauro; Euphemia Lofton Haynes, la prima afroamericana a ricevere un dottorato in medicina.

Lo smartphone avverte con una vibrazione quando ci si trova in prossimità del luogo di nascita o di attività di queste donne straordinarie, accanto ad altri punti di interesse locali, invogliando il turista a viaggiare scoprendo vicende altrimenti rimaste ai margini e adottando un altro punto di vista su quello che lo circonda.

Il progetto è ancora in grande espansione, e chiunque può suggerire storie di donne allo SPARKTeam, mandando non più di 300 parole in inglese, includendo una precisa collocazione geografica all’indirizzo email sparkteam@sparksummit.com e consultando il sito www.sparksummit.com

Il nostro paese ancora rimane fuori dall’app, ma di donne che hanno fatto la nostra storia le nostre città sono piene. Il progetto ha grosse prospettive di crescita e potrebbe risultare interessante sviluppare il turismo florido del nostro paese anche in una direzione al femminile che apra nuovi orizzonti e nuove possibilità.

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Marina Bassano

Marina Bassano

Redattrice