ED CulturaED LibriED Poesie

“Liturghia iubirii”, Liturgia d’Amore

 di Cora Craus –

 

 “Liturghia iubirii”, vuol dire“Liturgia d’amore” in romeno. E, in questa lingua, del ceppo neolatino, è realizzata una nuova traduzione di respiro internazionale per una della voci più significative della poesia italiana contemporanea, Leone D’Ambrosio.

Il poeta di Latina, ricercatore in italianistica presso la facoltà di Lettere e Filosofia della seconda Università di Roma, arriva in Romania con una raccolta di poesie tradotte in rumeno dallo scrittore Daniel Dragomirescu, che è anche direttore della rivista letteraria “Orizont Literar Contemporan”. Il libro antologico di D’Ambrosio intitolato “Liturghia iubirii” (in italiano “Liturgia d’amore”) è stato pubblicato dalla casa editrice di Bucarest “Bibliotheca Universalis” e sarà presentato prima a Bucarest e poi a Roma il prossimo autunno.

Scrive Daniel Dragomirescu in “Liturghia iubirii”: “E’ stato un piacere tradurre e pubblicare questo libro che è sicuramente il libro tra i più importanti della nostra ‘Bibliotheca’, se non uno dei migliori”.

Le trentacinque poesie che compongono “Liturghia iubirii” sono state scelte dallo stesso autore dalle varie raccolte pubblicate negli anni in Italia, in particolare il periodo che va dal 2000 al 2015, con l’aggiunta di alcuni testi inediti. “Liturgia d’amore”, due anni fa con il titolo spagnolo “Liturgia de amor”, è stata pubblicata dalla casa editrice La Garúa di Barcellona con la traduzione dal poeta Carlos Vitale che ha già tradotto in spagnolo altri grandi poeti italiani come Montale, Ungaretti, Saba, Campana, De Libero e Penna.

I primi a mettere in risalto l’”amore” nella poesia di D’Ambrosio sono stati, tra gli altri, la poetessa Maria Luisa Spaziani, alla quale Leone D’Ambrosio ha dedicato un libro di conversazioni “Il fuoco sacro della Poesia”, che scrive: “Certe poesie che sembrano più leggere nel tono o nel messaggio, si riscattano nella chiusa, nell’aforisma che retrospettivamente illumina i versi precedenti”. Come non ricordare le parole dell’indimenticato ed indimenticabile autore e regista de “La Califfa” Alberto Bevilacqua, che amava affermare davanti alle composizioni del poeta pontino: “Versi che hanno ‘la loro donna’, una figura (o una serie di figurazioni) che incarna il desiderio di assoluto”; così come riecheggia una grande e forte ammirazione nelle parole di Stanislao Nievo: “È il canzoniere verso la donna amata che ogni volta risorge e attende l’irruzione del sentimento primo”.

Diversi libri di Leone D’Ambrosio sono pubblicati anche in Francia, Venezuela, Romania, Spagna e negli Stati Uniti. Oltre che in francese, inglese, rumeno e spagnolo, è tradotto anche in tedesco, portoghese, polacco, in esperanto e in russo.

 

 

 

Previous post

Manuela Villa: ”Il Circeo è tra i miei ricordi d’infanzia”

Next post

Women on the map: l'app per un turismo al femminile

Cora Craus

Cora Craus

Giornalista