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Per Pasqua riapre il Giardino di Ninfa

di Arianna Salpietro –

 

Il Giardino di Ninfa riaprirà finalmente per le festività pasquali. Dal 4 al 6 aprile potremo immergerci in uno dei giardini più belli d’Italia.

Tante novità: durante la stagione invernale sono state sostituite delle specie floristiche e arbustive oltre ai lavori di manutenzione ordinaria dei ruderi come il Ponte del Macello e il restauro delle mura di cinta meridionali. In esclusiva quest’anno il ritorno, nonostante non sia ancora accessibile, della Chiesa di San Pietro fuori le mura per la quale si sta elaborando un nuovo itinerario, dati i rovi che circondano la Chiesa, in modo tale da permettere la visita al pubblico.

All’interno degli otto ettari del Giardino di Ninfa si incontrano varietà di magnolie decidue, betulle, iris palustri e diverse specie di aceri giapponesi. In primavera si possono ammirare i ciliegi e i meli che regalano una fioritura di straordinaria bellezza. E ancora si possono trovare viburni, caprifogli, ceanothus, agrifogli, clematidi, cornioli e camelie.
Diverse specie di rose rampicanti, sostenute dalle rovine, estendono i loro lunghi rami vigorosi sugli alberi e, grazie ad un clima particolarmente mite, è permessa anche la coltivazione di piante tropicali come l’avocado, la gunnera manicata del Sud America e i banani.
Non mancano gli arbusti, piantati non solo per la loro bellezza ma perché offrono ospitalità alla numerosa fauna presente. Sono state catalogate più cento specie.

Ad un passo da noi, il Giardino di Ninfa è stato dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio nel 2000 al fine di tutelare lo storico giardino che gode di fama internazionale, considerato dal The New York Times come il più bello al mondo.
Un habitat costituito dal fiume Ninfa, meraviglie delle meraviglie in cui è compreso anche il Parco Naturale Pantanello, inaugurato solo nel 2009.

Un po’ di storia: il nome Ninfa deriva da un tempietto di epoca romana dedicato alle Ninfe Naiadi, divinità delle acque dolci della terra che possedevano proprietà guaritrici e profetiche.
Al tempo dell’Imperatore Costantino V Copronimo aveva accezione di ruolo strategico per la presenza della Via Pedemontana, poiché situato ai piedi dei Monti Lepini, era l’unico collegamento alle porte di Roma, conduceva sia a sud che nella paludosa Via Appia. Dopo l’XI secolo, sotto diverse famiglie, a Ninfa fiorì l’architettura che accrebbe la sua considerazione economica e politica. Nel 1294 la famiglia Caetani acquistò Ninfa ed altre città limitrofe, segnando così l’inizio della loro presenza durata sette secoli.
Pietro II Caetani ampliò il castello della città, aggiungendo la cortina muraria con i quattro fortini e innalzando la torre, già presente, a 32 metri, e realizzò il palazzo baronale.
Nel 1382 Ninfa fu saccheggiata e distrutta da parte di Onorato Caetani, nemico dei Caetan,i e  non fu più ricostruita. Oggi rimangono i ruderi di San Giovanni, San Biagio, San Pietro fuori le mura, San Salvatore e Santa Maria Maggiore, cui parte degli affreschi furono distaccati nel 1971 per essere custoditi nel castello Caetani di Sermoneta.
Nel XVI secolo il cardinale Nicolò III Caetani creò il suo personale “giardino delle delizie”, lavoro affidato a Francesco da Volterra. Un giardino delimitato da mura con impianto regolare, proprio accanto alla rocca medievale dei Frangipane. Alla morte del cardinale quel luogo di delizie fu abbandonato. Un nuovo tentativo fu fatto dal Duca Francesco IV, il quale si dedicò alla rinascita del giardino, ma la malaria costrinse anche lui a lasciare quel paradiso naturale. Una storia di amore e di abbandono, acque magiche piene di storia e di memoria quelle di Ninfa.
Alla fine dell’Ottocento i Caetani decisero di crearvi un giardino in stile anglosassone, dall’aspetto romantico. Bonificarono così le paludi, piantarono fiori e restaurarono alcune rovine, fra cui il palazzo baronale, che divenne la casa di campagna della famiglia, oggi sede degli uffici della Fondazione Roffredo Caetani.
Negli anni Trenta del Novecento aprirono i cancelli  all’importante circolo di letterati ed artisti legati alle riviste fondate da Marguerite Chapin, moglie di Roffredo Caetani, come “Commerce” e “Botteghe Oscure”, come luogo ideale in cui ispirarsi. Ninfa ospitò diverse personalità di spicco del novecento  come il vate Gabriele D’annunzio o lo scrittore Boris Leonidovič Pasternak, autore de Il dottor Živago e, nel 1935, il duce Benito Mussolini in visita all’agro pontino.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il giardino fu utilizzato come base per le munizioni da parte dei soldati tedeschi poiché la flora consentiva bene la mimetizzazione.
Arriviamo all’ultima erede che fu Lelia, figlia di Roffredo Caetani. Donna sensibile e delicata, curò il giardino come un grande quadro, accostando colori e assecondando il naturale sviluppo delle piante, senza forzature, ed evitando l’uso di sostanze inquinanti, realizzando accanto alle mura sud della città di Ninfa un rock garden, chiamato anche “colletto”. Prima della sua morte decise di istituire la Fondazione Roffredo Caetani con lo scopo di tutelare la memoria della famiglia e preservare il giardino che tanto amava.

Proposta tangibile di quest’anno è il Ninfa Ecotour nelle terre dei Caetani, in cui il visitatore potrà essere accompagnato lungo un itinerario  tra storia e natura, di circa tre ore, da guide all’interno di un percorso ciclabile. Una nuova esperienza resa possibile grazie alla collaborazione tra la Fondazione Roffredo Caetani, la Cooperativa Il Sentiero e il Comune di Sermoneta. La Fondazione spiega “Fondazione e Comune metteranno a disposizione ognuno le proprie risorse e capacità e le incredibili opportunità del loro territorio, mentre la cooperativa gestirà e coordinerà il servizio mettendo a frutto la professionalità maturata in decenni di attività sul territorio”.

Il 2015 è caratterizzato da un preciso calendario, eccezione per i gruppi che si prenotano, le scolaresche potranno invece visitare il giardino ad aprile e maggio, di lunedì e mercoledì. Tutto consultabile sul sito www.fondazionecaetani.org.

Un giardino di pace, un giardino d’arte aperto fino a novembretutti i giorni di apertura dotato di parcheggio gratuito per automobili ma si può arrivare comodamente in treno o con le linee di autobus Cotral. Sarà infatti disponibile il servizio bus navetta che collega la stazione ferroviaria di Cisterna al Giardino di Ninfa. Un nuovo accordo è stato definito fra la Ditta Ronci Trasporti e la Fondazione Roffredo Caetani grazie all’intervento del Comune di Cisterna di Latina. Con Ecotour Ninfa è raggiungibile anche in bici nel pieno rispetto ambientale, quello che merita il Giardino di Ninfa.

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