Donne in lotta. Le giornaliste nella Costituente: Rita Montagnana Togliatti “Un libro scritto da un milione di donne”
Di Cora Craus –
Rita Montagnana fu una storica direttrice di “NoiDonne” e una delle prime redattrici di “Radio Mosca” a creare una trasmissione indirizzata alle donne.
La politica, la lotta per i diritti delle donne fu la sua vocazione. La sfida per il diritto di voto alle donne sarà al centro della sua battaglia politica: una battaglia vinta. In un articolo del giornale “L’Unità” del 9 maggio del ‘45 scrive: “Largo dunque fin da oggi alle donne nei posti di governo, largo alle donne nell’Assemblea Costituente, largo alle donne nelle amministrazioni Comunali; giusta retribuzione del lavoro femminile; tutte le vie del lavoro e del sapere aperte alle giovani”.
In “Un libro scritto da milioni di donne” Rita Montagnana raccolse gli estratti dei discorsi delle delegate ai Congressi mondiali delle donne di Parigi e di Copenaghen.
Donna battagliera e d’azione, una vita densa di avvenimenti, di ideali, di pericoli, una vita difficile da condensare in un breve cammeo.
Rita Montagnana, proveniva da una famiglia ebrea, aderì giovanissima al Partito Socialista e nella redazione del giornale “Ordine nuovo” di Antonio Gramsci conobbe il futuro marito Palmiro Togliatti.
Fondò e diresse il giornale “La Compagna” voce del movimento femminista del nascente Partito Comunista Italiano. Stimatissima da Antonio Gramsci, sarà insieme al fratello Mario una delle fondatrici del più grande partito comunista d’Occidente di cui diverrà una importante e autorevole dirigente. Le fu affidato il difficile compito di organizzare per corrispondenza “La scuola Nazionale di partito” diretta da Antonio Gramsci
Oggi tutti la ricordiamo insieme alle sue colleghe Teresa Mattei e Teresa Noce per aver organizzato nel dopoguerra “La giornata Internazionale della donna; furono loro a scegliere come simbolo dell’8 marzo la mimosa.
Rita Montagnana è stata una figura potente e dolente nella storia della politica italiana: cominciò piccolissima a lavorare come sarta a quindici anni 1910/11 partecipò ai scioperi delle sarti torinesi. Partecipò alle manifestazioni della Camera del Lavoro. Uno dei primi incarichi che ricoprì nel 1921 fu quello di segretaria del circolo femminile “La difesa”.
Nel 1924 sposa Palmiro Togliatti da cui avrà il figlio Aldo. La famiglia si trasferirà in Russia.
Al voto per l’Assemblea Costituente risultò prima eletta nel partito distaccando di gran lunga i compagni: le donne avevano votato tutte per lei.
Si impegnò davvero con tutte le sue forze per la campagna elettorale del 1948 dove fu eletta senatrice all’indomani dell’elezioni scrisse un appassionata, accorata lettera alla Segreteria del partito per sottolineare il pericolo e la delusione per l’insufficiente presenza di donne sia come candidate, sia come elette: incolpa il partito per non aver dato il giusto sostegno e la giusta indicazione all’elettorato in una svolta così cruciale per il mondo femminile. La critica era diretta al segretario del PCI, che all’epoca era suo marito Palmiro Togliatti, notoriamente poco disponibile alle critiche. Cosa scrisse la Montagnana nella lettera del marzo 1951? “Vi è stato anche da parte dei compagni dirigenti, salvo eccezioni, una enorme incomprensione verso il lavoro femminile. Si sono tagliate le ali, si sono demoralizzate, umiliate anche le compagne migliori, più qualificate, con un ottimo passato di partito”
Successi, ammirazioni, gloria ma la vita non è mai esente da dolori, e uno dei più grandi di Rita Montagnana fu la malattia del figlio. La storia è narrata con rispetto e delicatezza nel libro “Un’altra parte del mondo” di Massimo Cirri “La madre Rita Montagnana che lo protesse fino alla fine – abbandonata dal marito e anche dal partito ma senza mai una nota di rancore – ma viene da solidarizzare perfino con l’algido Palmiro, che solitamente non ispira una grande simpatia. Perché se è vero che alla fine è proprio lui la causa involontaria di questa storia triste, resta la tragedia d’un figlio incapace di trovare un posto nel mondo. Non è facile accettarlo per nessuno. Figuriamoci quando ci si chiama il Migliore”. Rita subì il tradimento del marito: Palmiro Togliatti che conobbe e s’innamorò di Nilde Iotti giovane deputata di quasi trent’anni più giovane. Nilde sarà la prima donna a ricoprire, molti anni dopo, la carica di Presidente della Camera dei Deputati.
Togliatti abbandonerà la moglie. E il partito, che Rita Montagnana aveva con tanta passione contribuito a fondare e a crescere, lentamente la emargina. Ritornerà nella sua Torino e si dedicherà totalmente al suo difficile ruolo di mamma fino alla sua morte avvenuta nel 1979.