ED CulturaED in primaED Libri

Autrici pontine. “La gemella sbagliata” di Rossana Carturan

Di Cora Craus –

De “La gemella sbagliata”, il romanzo di Rossana Carturan ci ha conquistato l’incipit: frivolo, leggero, mortale. “Mi svegliai con il pensiero che mi aveva perseguitato per tutta la notte: ero un accessorio.”  Un incipit che ti rimane stampato dentro come la protagonista, Sara, l’io narrante della storia. E, quell’aggettivo scelto per presentarsi rimarrà un marchio indelebile nell’animo di noi lettrici, sue compagne di lotta e delusioni.

L’accessorio recita il dizionario: è un’aggiunta, un qualcosa di non necessario, che accompagna che può abbagliare, incuriosire essere infinitamente prezioso, infinitamente inutile. A volte è la vita stessa ad essere percepita come uno ricolmo eppure vuoto accessorio.

Con una libera associazione di idee, le quattro figure femminili hanno richiamato alla mente, in noi, le donne di Claude Monet e come il pittore riesce a “restituirci l’emozionante bellezza della tela, con il rapporto di luci e ombre”. Così, Rossana Carturan ci restituisce luci e ombre di un indissolubile e insondabile rapporto tra sorelle: specialissime sorelle quali sono le gemelle.

L’autrice srotola la storia tra l’intenso fiorire di una rivoluzionaria generazione e le intime demolizioni dell’esistenza in cui ciascuno costruisce la sua “soluzione finale”.

Rossana Carturan è una brillante “penna” ed un’acuta e sensibile osservatrice del variegato universo femminile; in questo romanzo riesce a “bucare” le pagine interpretando, o, meglio, lasciando libere l’emozioni di esprimersi come in una catartica “improvvisazione teatrale”. Sentimenti ed emozioni si stagliano limpidi, di immacolata energia, in luoghi di per sé opprimenti e oppressivi quali possono essere il carcere, che per antonomasia è il luogo del divieto, della assenza, e le prigioni del perbenismo e dei pregiudizi. Sullo sfondo i tumultuosi, violenti anni ’70 del secolo scorso.

“La gemella sbagliata”, il romanzo, di Rossana Carturan restituisce incisivi profili psicologici, con una leggerezza narrativa che fa da contrappunto alla durezza della storia dove le figure femminili, le protagoniste, sono personagge affascinati e ingannevoli come ombre cinesi e hanno le anime cariche di tortuose inquietudini.

Dalla quarta di copertina: “Sara, una borghese di buona famiglia, insoddisfatta, con un lavoro che non le piace, separata, apprende dai giornali che la sorella gemella, Marianna, è uscita di prigione dopo aver scontato una trentina d’anni per partecipazione a banda armata e concorso nel rapimento e omicidio di un industriale. Luglio 1970. Quattro donne, allora giovani, Maria, Marta, Sara e Marianna, dividono casualmente lo stesso scompartimento sul treno Milano-Roma. Il treno viene fermato in piena campagna perché, si dice, a Gioia Tauro si è scatenato l’inferno.

Un attentato, pare. Le quattro donne passeranno la notte in treno e avranno il tempo di conoscersi. Da quel giorno, e nel corso degli anni, le loro storie si incrociano sullo sfondo dei tragici avvenimenti di terrorismo che hanno sconvolto le loro vite e la storia del nostro Paese. Si ritroveranno, molti anni dopo, tutte e quattro e le due gemelle Sara e Marianna si diranno tutto quello che in trent’anni non sono riuscite a dirsi. Sara, finalmente sollevata dal peso che le opprimeva il cuore, decide con serenità di fare quello che aveva sempre pensato di fare ma che non ha mai avuto il coraggio di portare a termine”.

La gemella Sbagliata

Rossana Carturan

Ed. All Around

Pag.170

 €14,00

 

 

 

 

 

 

 

Previous post

Latina. L’appello delle Sardine raccolto e rilanciato da Giri e Campagna

Next post

Comune di Lariano. Sabato, 29 febbraio “SGUARDI”, mostra personale di Cinzia Pellin

Cora Craus

Cora Craus

Giornalista