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La vulcanica regista Emanuela Gasbarroni presenta il suo libro “L’Italia e la guerra fredda. Esuli dall’Est, una storia di fughe e accoglienza nel Campo profughi di Latina”.

di Cora Craus –

 Domenica, 8 ottobre al MUG – Museo Giannini a Latina – alle 17 inaugurazione della mostra dedicata al pittore rumeno Valentin Timofte e a seguire alle ore 18 la presentazione del libro “L’ITALIA E LA GUERRA FREDDA. Esuli dall’Est, una storia di fughe e accoglienza nel Campo profughi di Latina”, di Emanuela Gasbarroni. Intervengono l’artista Massimo Pompeo che ha avuto una lunga frequentazione con gli artisti ospiti del campo. Il direttore del Museo Luigi Giannini. Letture a cura dell’attore Nino Bernardini.

 La mostra su Valentin Timofte e il libro, con un focus sugli artisti, sarà l’occasione per parlare del campo profughi di Latina, che ha ospitato dal 1957 – all’indomani dell’invasione dell’Ungheria – fino al 1989 – caduta del muro di Berlino – circa 100 mila rifugiati che scappavano dai paesi dall’est.

 Vi sarà anche una vera e propria sorpresa con la presenza di Linda Vodopija, scrittrice e giornalista svedese. La giornalista, dopo aver visionato una foto di fine anni ’50, pubblicata sulla pagina fb dedicata al campo profughi di Latina, che ritrae una grande sala affollata di bambini e alcuni adulti, ha riconosciuto tra i bambini la mamma e tra le giovani donne la nonna, che erano al campo dopo essere andata via dalla ex Juogolavia. Linda Vodopija, che sta scrivendo un libro su questa vicenda familiare di fuga ed esilio, sarà a Latina dal 5 all’8 ottobre per visitare il campo e ricostruire una tappa fondamentale dell’allontanamento dei genitori.

“I quadri esposti – si legge in una nota degli organizzatori – di Valentin Timofte, artista rumeno arrivato al campo profughi negli anni ‘70, sono prevalentemente della collezione privata di Luigi Ferdinando Giannini e di altri collezionisti privati di Latina. Luigi Giannini racconterà l’amicizia con l’artista, che decise di restare a Latina, dove fu attivo nella scena culturale locale fino al 2005 quando morì per cause naturali. Giannini lo aveva conosciuto alla Galleria Consorziale di Latina e aveva comprato suoi quadri. Da lì era nata un’amicizia “Aveva tanta dignità, tanto orgoglio, tanta voglia anche di continuare a sognare per guardare in avanti – racconta Giannini – era un accademico in Romania, un uomo profondamente colto, molto preparato anche sulle tecniche pittoriche, sulla conoscenza degli artisti. Aveva una forte personalità e c’era qualcosa in più che rendeva anche piacevole stargli vicino. Molti professionisti, ma non solo di Latina, che sono entrati in contatto con lui, ma anche molti artisti avevano grande rispetto e ammirazione per Valentin Timofte. Valentin aveva condiviso lo studio con Pietro Piccoli e Antonio Farina, in corso Matteotti. È singolare che due artisti di Latina e un artista romeno si mettano insieme per condividere uno studio, non solo per le spese, ma anche per lavorare e per organizzare mostre. La testimonianza di Giannini è raccolta insieme a molte altre nel volume “L’Italia e la guerra fredda – Esuli dall’est, una storia di fughe ed accoglienza nel campo profughi di Latina”.

Il libro verrà presentato dall’ l’autrice Emanuela Gasbarroni insieme a Massimo Pompeo, docente, artista e incisore molto attivo nell’ambiente culturale di Latina, che racconterà la sua importante esperienza con gli artisti ospiti del campo. L’ obiettivo è quello di raccontare l’importantissima pagina di storia recente italiana che pochissimi conoscono, tentando di restituire la complessità umana, esistenziale, geopolitica ed etica che ha animato quello spazio per circa 40 anni. L’autrice ha lavorato a lungo alla copiosa documentazione dell’Archivio di Stato, per rintracciare le persone che hanno vissuto la fuga e l’esilio, che vi hanno lavorato, ritrovando anche suggestivo materiale fotografico e filmati dell’epoca. Il libro è edito da Tau edizioni e sostenuto da Fondazione Migrantes.

 La nostra vulcanica regista sarà ospite sabato, 7 ottobre alle 19 per proiezione del suo film “Fuga per la libertà” nell’ambito del “FESTIVAL DEL CINEMA COLOMBIA MIGRANTE“ a Roma e in altre 7 città italiane presso la sede AAMOD – Fondazione Archivio Audiovisivo Del Movimento Operaio Via Ostiense 106. Parteciperà agli appuntamenti Linda Vodopija.  Il film di Emanuela Gasbarroni ha avuto la nomination nella cinquina, come miglior documentario al Globo d’oro 2018, ed è stato invitato a molti festival e vinto numerosi premi. L’Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite, la Fondazione Migrantes, l’O.I.M. (organizzazione Internazionale delle Migrazioni) e la Robert F. Kennedy Human Rights Europe Foundation hanno concesso il patrocinio.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista