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“La radio, il suono”, al via – a Piana delle Orme – l’undicesima edizione dedicata agli appassionati della vecchia radio.

L’associazione “Quelli della Radio” in collaborazione con il  Museo “Piana delle Orme” organizza l’undicesima edizione della mostra scambio “La radio, il suono”. Una manifestazione che nasce con l’intento  di promuovere la conoscenza della radio in tutti i sui aspetti, dal  recupero il restauro e la catalogazione di antiche apparecchiature radiofoniche agli impianti hi-fi, al mondo radioamatoriale. “La radio, il suono” si terrà presso il Museo “Piana delle Orme”, Borgo Faiti (Lt) il  24 e il 25 Settembre prossimi.

Dalle radio in legno e bachelite agli impianti audio di altissimo livello, numerosi stand delle associazioni radiantistiche del territorio, una grande area dedicata al vinile con espositori di altissima qualità – novità di quest’anno –  seminari sulla radio e possibilità di fare esperimenti scientifici con i più piccoli, è quello che si potrà trovare entrando nella suggestiva cornice del museo “PIANA DELLE ORME”.

“Noi vogliamo dare la possibilità al pubblico interessato di rivivere l’elettronica dai primordi fino agli anni ’90 – afferma il presidente dell’Associazione Franco Nervegna  quando si poteva ancora costruire qualcosa con le proprie mani; non ci interessa avere scaffali pieni di apparati dalle mille funzioni e dalle tante lucine allettanti, che quando si rompono bisogna mandarli in assistenza dove spesso invece che riparati vengono sostituiti. A tutti gli appassionati quindi l’invito a tirar fuori dischi, accendere le vecchie ricetrasmittenti. “L’idea di non far pagare un biglietto d’ingresso ai visitatori si è dimostrata vincente e accetteremo chiunque,  fra i privati – continua il presidente dell’Associazione – porterà oggetti riguardanti il mondo della radio e dell’alta fedeltà. Riportare in vita una vetusta apparecchiatura invece di andare a comprarne uno che costa e pesa un decimo, ma che una volta guasta la si getta, è per noi il pieno appagamento dei nostri desideri, così invece di essere esclusivamente dei “consumer” possiamo dire: questo l’ho fatto io!

 

 

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