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Maria la fanciulla di Borgo Le Ferriere – La morte del padre

di Marina Cozzo –

“Vorrei conoscere la purezza , per sentirmi davvero libero,
vorrei poter volare nel cielo,
per provare l’eterea sensazione dello spazio aperto,
sospeso,
vorrei trovare il modo di leggerti nell’animo ,
vorrei … vorrei,
essere nella tua semplicità.” cit. anonima

Maria significa amata da dio e Maria Goretti questo amore lo sentiva tantissimo, vi si crogiolava e volle difenderlo fino alla morte.

Forse nell’era attuale parlare della difesa estrema della purezza fa un po’ sorridere, visto il lassismo imperante e sempre più incalzante riguardo il sesso libero fra molti giovanissimi; ma fino a qualche decennio fa, la purezza era un bene e una virtù, un dono da custodire e preservare per un amore più completo e benedetto dal sacramento del Matrimonio, oppure come dono da offrire a Dio in una vita consacrata.
La Chiesa vede ora lo stupro, finito tragicamente per la resistenza della vittima, come forma di martirio, alla luce della personale spiritualità della stessa, il concetto di difesa della purezza come dono di Dio, il ribellarsi coscientemente fino alla morte. San Domenico Savio, nella sua pura adolescenza, diceva: “La morte ma non il peccato”.
E Maria era una bimba molto devota.

dal Film Maria Goretti

dal Film Maria Goretti

Terzogenita di sette figli, nacque a Corinaldo, in provincia di Ancona, il 16 ottobre 1890. Papà Luigi Goretti e mamma Assunta Carlini erano poveri ma onesti e religiosi contadini, che vivevano e crescevano la famiglia, coltivando un piccolo appezzamento di terra.
Ma con l’aumentare del numero dei figli, il terreno di Corinaldo si faceva sempre più piccolo per il sostentamento di tutti. Così Luigi Goretti decise di lasciare il loro paese natale per trasferirsi, verso la fine del 1896, a Paliano, in provincia di Frosinone, stabilendosi in località Colle Gianturco, dove presero a colonia il podere Selsi, per rimanervi per circa tre anni.
Dapprima lavorarono da soli; poi,durante il terzo anno, si unirono in società con Giovanni Serenelli, il quale aveva due figli: Gaspare, che presto si separò, e Alessandro.
Le due famiglie, pur vivendo ciascuna per proprio conto, dividevano lavoro e raccolto. Ma nel febbraio del 1900 sia i Goretti che i Serenelli da Colle Gianturco decisero di trasferirsi proprio a Ferriere di Conca, trovando lavoro presso il Conte Attilio Mazzoleni.

dal film Maria Goretti

dal film Maria Goretti

Fu loro assegnata una abitazione: nel mezzo una cucina per uso comune e ai lati tre stanze per ciascuna famiglia. Vi si accedeva dalla strada con una scala in muratura, che terminava, in alto, in un pianerottolo, sul quale si apriva la porta d’ingresso.
Fatale fu quel trasferimento per la famiglia Goretti nelle Ferriere a Conca. Il clima, malsano per il papà Luigi, che, subito si era ammalato di malaria e poi di tifo, meningite fino alla polmonite che lo stroncò il 6 giugno 1900. La povera Assunta rimase nella desolazione e, seppur combattuta nel desiderio di tornare nella loro amata natia Corinaldo, rimase a Le Ferriere per le maggiori possibilità di lavoro per sé e i suoi figli, continuando in società coi Serenelli.
Maria, sensibile e affettuosa, soffrì molto la perdita del padre. Pur nella sua giovanissima età si mostrava molto matura, saggia e, riponendo le sue preghiere e le sue lacrime di dolore nello scrigno della fede, si sentiva di dover confortare la mamma: “Coraggio, mamma! Che paura avete? Noi ora ci faremo tutti grandi e poi… Dio provvederà”.

 

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Marina Cozzo

Marina Cozzo

Giornalista