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25 aprile 1936, nasceva Aprilia. 25 aprile 2016, 80° anniversario.

di Marina Cozzo –

 

Questo 25 aprile 2016, Aprilia è stata festeggiata dalla sua popolazione di oltre 75.000 abitanti radunati attorno a diverse manifestazioni pubbliche e istituzionali, quali: la Cerimonia istituzionale di deposizione della Corona d’Alloro in memoria dei Caduti presso il Monumento di Piazza della Repubblica, alla presenza delle Autorità Civili, Militari e delle rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche, d’Arma e di Volontariato; l’Inaugurazione del Servizio di Annullo Filatelico curato da Poste Italiane e dal Comitato Grandi Eventi del Comune di Aprilia; poi, in Aula Consiliare, si è svolta la solenne Cerimonia con l’intervento del Sindaco Antonio Terra e la rievocazione storica con la partecipazione tra gli altri del signor Paolo Perotto, autore del libro “Nella terra dell’airone”, dedicato agli appoderamenti delle famiglie trentine sui territori di Aprilia, Ardea e Pomezia; la Presentazione e la Consegna dei manufatti raffiguranti il Logo dell’80esimo di Aprilia, realizzati dalle Donne di Via Aspromonte, detenute presso la Casa Circondariale di Latina; infine l’Intervento Musicale della Fanfara dei Bersaglieri “Adelchi Cotterli Città di Aprilia”, diretta dal Maestro Ildo Masi. Poi, nel pomeriggio altri due appuntamenti hanno riunito la cittadinanza: uno presso la biblioteca comunale Giacomo Manzù, con la donazione di un mosaico alla Città di Aprilia dall’Associazione Marco Paniccia; e l’altro, presso il polo fieristico di Campoverde, è una iniziativa a tema curata dall’Associazione The Factory 1944.
In tutto questo da fare si legge il bisogno di realizzare una cultura radicata in quello che è un territorio senza storia e senza una identità propria.

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Facciamo un po’ di conti con la storia del territorio apriliano e comprendiamo il perché.
La città di Aprilia veniva fondata il 25 aprile 1936.
Giovane, appena ottant’enne, e tanto dura la storia nel suo vasto territorio.

Per secoli il suo territorio era annesso all’Agro Romano, poi con un atto notarile, il 30 marzo del 1461, entrò a far parte di quello pontino.
Siamo ai limiti tra l’età medievale e l’età rinascimentale, allorquando messere Antonio Caffarelli acquista dalla ricca e potente famiglia dei Colonna, i territori di Carroceto, Vallelata, Tufello, Campo del Fico e Casalazzara.
Di tutto questo realizzava un unico latifondo di oltre 4,500 ettari.
Ebbene, dopo esattamente 476 anni, il Regio Decreto N. 669 del 25 aprile 1936 espropriava la famiglia Caffarelli dal proprio latifondo, per realizzare la quarta città di fondazione della provincia di Littoria.
Tuttavia, questo immenso e magnifico territorio era prevalentemente paludoso e, da che l’uomo ha memoria, inenarrabili furono i tentativi di bonificare l’intero Agro Pontino, Aprilia inclusa.
Ma le Paludi Pontine rappresentavano il luogo su cui il regime fascista giocava la sua credibilità di forza nuova, programmatica, concreta e vincente anche dell’indomabile e famigerata Palude Pontina.

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Si deve aspettare il 1929, perché nel territorio apriliano si cominciasse ad operare una vera ed integrale azione di bonifica, grazie all’intervento di uomini e donne provenienti dal Trentino, dal Veneto, dal Friuli e dall’Emilia Romagna.
E solo dopo il 1931 l’area subiva una trasformazione, attraverso disboscamenti, prosciugamento degli acquitrini, dissodamento dei terreni e, sopratutto, con l’edificazione di case coloniche.
Queste depennarono dallo scenario pontino le antiche lestre realizzate con fango e paglia, come rifugio per i bovari, per dare spazio e conforto ad insediamenti stabili nei poderi.
Aprilia, con Littoria, Sabaudia, Pontinia e Pomezia, rientravano in un piano sperimentale di urbanistica moderna, dove Mussolini investì moltissimo sotto ogni punto di vista per realizzare un grande orto intorno a Roma.
Il mastodontico lavoro di bonifica e realizzazione dei poderi, borghi e città nuove, era da svolgersi in un ambiente insalubre, dove morire di malaria era normale e faceva parte del “contratto”. Se ne prese carico l’Opera Nazionale Combattenti che procedette senza esitazione a realizzare subito un centro urbano composto da quattro grandi fabbricati: Comune, Ufficio Postale, Chiesa, Casa del Fascio, cui aggiunsero il Cinema Littorio (attuale Pidocchietto) e la locanda.
Il 25 aprile del 1936, tracciando il simbolico rito del solco romano, Benito Mussolini fondava Aprilia.

29.10.1937 - Inaugurazione Aprilia

Il 29 ottobre 1937 una grande festa fu fatta per l’inaugurazione di quella piccola grande città, popolata da friulani, romagnoli, veneti, tutti con le proprie tradizioni e i propri dialetti, eterogenei ancora incontaminati che si ritrovavano in un paese, strappato dai tentali della più nefasta e grande delle paludi, a divenire abitanti di una stessa città.

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Marina Cozzo

Marina Cozzo

Giornalista