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Una donna, una storia oltre la fede. “Maria detta la “Maddalena” – La donna senza nome” di Anna Maria Poma Swank

 

Di Cora Craus –

Chi era Maria Maddalena, l’Apostola degli Apostoli? La peccatrice redenta? La moglie di Gesù? Domande, interrogativi che non hanno mai avuto una risposta definitiva, certa, storica. Nel libro “Maria detta la “Maddalena” – La donna senza nome”, l’autrice, Anna Maria Poma Swank, traccia un breve e affascinante excursus su questa enigmatica figura e del suo rivoluzionario messaggio. “…Così è nata l’idea di questo libro –  scrive l’autrice –  e dopo averci pensato un po’, decisi che dovevo fare qualcosa di veramente speciale: avrei scritto non sulla Maddalena, ma per la maddalena, come un atto d’amore”.

Un libro con un ordinato intreccio di parole, un fil rouge che attraversa la moltitudine del sapere. Uno stile lieve, impetuoso e avvincente che si fonde in nitide e levigate parole quelle dell’autrice e quelle citate dei poeti Dante, Petrarca fino al Cantico di Salomone.

In quest’opera si dà corpo ad un’idea dell’archetipo di donna forte, e consapevole delle conseguenze delle sue scelte. Riflessioni semplici e rivoluzionarie sulle donne, sul loro cammino, sulla loro capacità di cambiare il mondo dove la “Maddalena”, la donna senza nome ne diventa un’icona. Un’icona fortemente controversa in qualunque rivendicazione femminile e femminista.

Anna Maria Poma Swank definisce il suo lavoro “fantasia storico-poetica” noi, vi aggiungeremmo iconografica per i bellissimi riferimenti all’arte pittorica dei grandi maestri del colore che hanno dato vita sulla tela alla Maddalena. Tra i tanti che incontriamo nelle pagine del libro ci hanno affascinato le parole, il riferimento alla “Maddalena penitente” del Caravaggio, il pittore della luce. Un’ opera che l’autrice ha voluto in copertina. Un passo del libro: “La modella è Anna Bianchini, una prostituta che Caravaggio frequentava spesso e che aveva ritratta molte volte. La povera fanciulla aveva desiderato un dipinto della Maddalena. Caravaggio lo dipinse senza retorica, senza grandi gesti, e tratta Maddalena/Anna come una persona che si sente peccatrice e che chiede, oltre al perdono, una presenza vera accanto a sé Come scrisse un poeta amico del pittore “questa immagine poteva commuovere Dio”. È così che pensai alla donna senza nome di Luca, alla peccatrice che il Signore lo commosse davvero! ”

Perché leggere questo saggio sulla Maddalena? Perché pur essendo un libro fortemente “intellettuale”, pensato, costruito, documentato è un libro che conquista l’anima. Perché ad ogni pagina emerge, si respira il carisma dell’autrice, della “buona insegnante” che spinge il lettore con urgenza e passione ad approfondire i contenuti espressi dalle sue parole. E, ancora, perché è una intrigante ricostruzione e deduzione storica-filosofica sulla figura della Maddalena sul suo valore simbolico del femminile nella chiesa ai suoi albori. Vi sono accostamenti, dure contraddizioni tra il valore femminile di allora e il valore femminile di oggi.  La ricostruzione storica fra i vari spunti di riflessione vi è uno spunto preciso che richiama quasi ad un thriller storico: cioè la definizione che ne avrebbe fatto il Papa Gregorio Magno. Non a caso uno dei capitoli del libro è titolato. “Il complotto: Gregorio Magno è innocente!” Un libro, una lettura oltre la storia, oltre la fede.

Maria detta “La Maddalena” – La donna senza nome (ed. Mauro Pagliai – pag. 60 – € 13)

 

 

 

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista