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7 giugno 1944: Littoria diviene Latina

Settantaquattro anni fa alla prima città di fondazione veniva cambiato il nome da Littoria a Latina.

Con la fine della Seconda Guerra Mondiale erano tanti i segnali che si volevano dare, segnali di uscita dall’era del fascismo. Uno molto forte lo subì proprio Latina.

Al momento della sua fondazione, Latina rappresentava la città modello di Mussolini, costruita dove non c’era nulla, nel 1932, a 100 chilometri a sud di Roma sulle ampie paludi che il Duce aveva bonificato e domato definitivamente.

Ma quando il fascismo crollò alla fine della guerra, l’Italia si vergognava di questa località, tutta bianca e squadrata, nata per esaltare le glorie di un regime, che Mussolini era orgoglioso di far immortalare alle troupe del cinematografo.

Altre città vennero “attaccate” per demolire quello che poi era uno stile architettonico dei primi decenni del 1900 (si veda Aprilia); ma la differenza è che al capoluogo di provincia pontino venne tolta l’originaria identità: infatti Littoria deriva il nome dai Fasces  lictorii  dell’Antica Roma, le armi portate dai littori, che consistevano in un fascio di bastoni di legno legati con strisce di cuoio, normalmente intorno a una scure. Assunti dal fascismo, divennero  un simbolo del potere e dell’autorità maggiore, di sovranità e unione.

Latina significa, più pacificamente e senza riferimenti partitici, città del Lazio.

Fu questo il nome che venne dato, appunto, il 7 giugno del 1944, ottenuto con decreto luogotenenziale 9 aprile 1945, n.270, di Umberto di Savoia Principe di Piemonte in qualità di Luogotenente Generale del Regno con cui veniva autorizzato il comune di Littoria a modificare la propria denominazione in Latina.

Eppure, su spinta del sindaco Aimone Finestra (che si definiva “francamente fascista”), negli anni novanta, la cittadinanza sentì sempre più forte il desiderio di conferire una memoria storica alla città, persa o forse mai avuta per la moltitudine di culture e tradizioni eterogenee che in essa convivevano.

 

E’ così che nel 2011 si iniziò una proposta di referendum consultivo per cambiare il nome di Latina in Littoria, per cui è stato creato anche un movimento romantico dal nome “Mi chiamo Littoria”, il cui portavoce e presidente è Euro Rossi.

L’ex ufficiale dell’aeronautica ha inviato anche una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per informarlo della iniziativa ben lungi da ideologie politiche ma di esigenza di recupero della memoria storica di un luogo.

Marina Cozzo

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Marina Cozzo

Giornalista