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Riceviamo e pubblichiamo. Sanità Pontina. Preoccupazione dei sindacati.

 A cura di Cora Craus –

 Garullo, Pezzoli, Santipo (UIL-UILP): “Asl di Latina 101 scoperture disabili, persone aspettano l’assunzione”. La sanità pubblica pontina è in evidente difficoltà. In un recente approfondimento abbiamo evidenziato quanto l’attività del pronto soccorso del Santa Maria Goretti superi mediamente gli accessi dei nosocomi romani del San Filippo Neri e del San Pietro, ed arriva quasi a uguagliare quelli del Sant’Andrea. Questa enorme mole di lavoro ricade però su un personale ormai ridotto al lumicino e su una struttura che aspetta da troppo tempo interventi strutturali. Concentrandosi sulle risorse umane, è inaccettabile che alla Asl di Latina ci siano 101 posizioni scoperte che dovrebbero invece essere assegnate per legge a persone disabili e appartenenti a categorie protette. Lo fanno sapere la UIL e la UIL Pensionati di Latina.

“Sono persone titolari di un diritto acquisito e che aspettano una chiamata per ricoprire una posizione lavorativa – dice Luigi Garullo, Segretario generale della Uil di Latina – Centouno tra donne e uomini in attesa da troppo tempo di un lavoro dignitoso e che potrebbero contribuire al rilancio della sanità pubblica della nostra provincia. Chiediamo al commissario straordinario della Asl di Latina di intervenire al più presto per sanare una ferita ingiustificabile che si protrae a livello regionale di giunta in giunta senza mai trovare soluzione. Di disabilità praticamente non se ne parla mentre invece ci sono diritti di legge che vengono calpestati”.

Ma che la sanità pubblica Pontina soffra lo sa bene anche chi da ricoverato aspetta un esame diagnostico. Le liste di attesa interne non sono brevi e così capita che anche per una semplice ecografia, i posti letto restino occupati per giorni a discapito di altri pazienti che nel frattempo restano su una barella di un pronto soccorso. Ci sono poi le liste di attesa esterne. E qui l’attesa può supere i 365 giorni o addirittura si possono trovare chiuse. Stiamo parlando di un circolo vizioso che si può interrompere soltanto se si decide di investire concretamente sulla sanità pubblica. All’orizzonte pontino però non si intravedono interventi risolutivi, basti pensare ai pensionamenti in vista per tutto il 2024 e alla ormai cronica carenza di personale (oltre 400 operatori socio sanitari solo per citare un dato). 

“Nella sostanza – prosegue Garullo – non vediamo cambiamenti importanti da queste parti. Ci apprestiamo a una nuova stagione turistica con pronto soccorso e nosocomi del territorio destinati a subire l’onda d’urto di una popolazione vacanziera che quadruplicherà, soprattutto nel sud Pontino. E a rimetterci ci sarà quell’ampia fetta di popolazione anziana residente che troverà strutture sanitarie affollate e che non potrà permettersi una visita in privato per i costi insopportabili per tale categoria”.

I Segretari della UIL Pensionati di Latina, Carlo Pezzoli e Federica Santipo, ritengono tale situazione estremamente penalizzante per le persone anziane le quali avrebbero necessità prioritarie in quanto, in molti casi, portatori di patologie multiple.

“Uscirne si può – concludono gli esponenti sindacali – ma ci vuole coraggio. Il blocco del turnover ha prodotto i suoi effetti scellerati. Adesso si deve accelerare sui concorsi pubblici, sullo scorrimento delle graduatorie, sulla stabilizzazione del personale precario, sulla realizzazione di una effettiva sanità di prossimità. Serve confronto con le istituzioni. A tal proposito chiediamo al Presidente della Regione Lazio Rocca una parola chiara e inequivocabile anche sul cronoprogramma che riguarda la realizzazione dei nuovi ospedali di Latina e del Golfo”.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista