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Latina. Presso l’OmniArt OpenGallery: “Donna In-Perfetta” personale di Marzia Giannini

a cura di Cora Craus –

Martedì 17 ottobre, alle 18,30, nello spazio di via Legnano, 65 si terrà l’inaugurazione di Donna In-Perfetta, personale dell’artista Marzia Giannini con testo critico di Laura Cianfarani. Circa venti tele di grandi dimensioni racconteranno il percorso sulla figura della donna intrapreso da Marzia diversi anni fa e tuttora in fieri. Saranno soprattutto opere recenti a caratterizzare “Donna In-perfetta”, con l’esposizione dei lavori figurativi di quest’artista la cui produzione verte anche su un linguaggio astratto. Le mostre all’OmniArt OpenGallery, la nuova galleria di Latina, sono curate dall’artista Marianna Scuderi.

Scrive la critica d’arte Laura Cianfarani nel testo che accompagna la mostra Donna In-Perfetta, di Marzia Giannini

La poetica di Marzia Giannini è assai complessa, non tanto perché non sia dotata di un’unitarietà tematica, quanto perché la chiave principale delle sue opere, ossia la sessualità, si esprime attraverso una pluralità di stili e si ramifica in un’ampiezza di segni concettuali ed emotivi.

Marzia si muove con disinvoltura da un’espressione astratta, informale e gestuale, a una figurativa che a tratti sfocia in un iperrealismo dal sapore surreale, due linguaggi agli antipodi ma condotti dall’artista a una sintesi magistrale. Sperimenta con fervore tecniche e materiali, olio, acrilico, smalti, gessi e terre su supporti più disparati, da tele di lino, di juta, a pannelli mdf. Non ci troviamo di fronte a un’artista eclettica ma, come accennato all’inizio, complessa, cui piace dotare le proprie tele figurative di elementi astratti e materici. Al centro della sua ricerca è la donna, una donna sensuale, sicura di sé, padrona delle proprie emozioni. Una donna libera da pregiudizi e che è riuscita ad andare oltre i condizionamenti dettati dal giudizio per elevarsi in una realtà superiore. Le sue figure, spesso, hanno gli occhi rivolti in alto, sembrano scrutare l’osservatore ma a ben guardare sono immerse in una realtà impalpabile, raggiunta grazie all’affermazione di sé e alla libertà duramente conquistata. Le donne rappresentate in una realtà idilliaca che sa di mito, questa realtà l’hanno ottenuta a suon di lotte interiori e contro eventi ostili, rinascono da battaglie conquistando un’armonica sintonia con la natura e il mondo circostante. Hanno subìto una metamorfosi che da bruco le ha trasformate in farfalla, hanno lottato contro i propri mostri e le brutture del mondo sino a rinascere come l’araba fenice. 

La ricerca sulla materia e la matericità delle tele si pone in essere per approdare a una dimensione ultraterrena, dove la carne non deve più vergognarsi ma si eleva come germinazione del Tutto. La sessualità non è pornografia ma origine della vita, è esempio di come si debba passare dalla terra per approdare in alto, ma sta anche lì a dirci che sesso e spirito non sono in contrapposizione, anzi l’uno è complementare all’altro, dove il primo è principio, è porta da cui esce la vita e il secondo è purezza, e compenetrandosi danno origine a quel meraviglioso mistero che è la vita”.

Insieme alla mostra della Giannini, sarà visitabile l’esposizione permanente di Salvatore Baylon e Marianna Scuderi.  Durante la serata di Halloween, martedì 31 ottobre alle 18,30, in galleria si terrà l’aperitivo artistico, ormai appuntamento fisso dei finissage.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista