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Latina. Convegno inaugurale il 21 ottobre su ‘Storia e attualità dell’ideale europeo’ con Massimo D’Alema, Daniele Leodori ed Enrico Forte

Il consigliere Regionale Enrico Maria Forte

A cura di Cora Craus –

Apre venerdì 21 ottobre alle ore 18 la mostra “Viaggio nell’antica cartografia d’Europa” presso lo Spazio Culturale Nicolosi di via Corridoni 78 a Latina, nei locali presso la piazzetta del Quartiere Nicolosi.

Per l’occasione è stata organizzata una conferenza inaugurale, ad ingresso libero, su ‘Storia e attualità dell’ideale europeo’ cui prenderanno parte Daniele Leodori, vice presidente della Regione Lazio, Massimo D’Alema, presidente della fondazione Italianieruropei, e il consigliere regionale Enrico Forte.

Una occasione per discutere dell’Europa, tra storia e prospettive, con il supporto di un repertorio di mappe unico nel suo genere.

“La mostra, – si legge in una nota degli organizzatori –  che rimarrà aperta sino al prossimo 27 novembre, si fonda sulla preziosa “Collezione Gianni Brandozzi”, un corpus in continua evoluzione. Nell’attuale posseduto, che comprende oltre duemila carte e vedute a stampa d’Italia e d’Europa, databili dal XV al XIX secolo, si annoverano xilografie, acqueforti, litografie, disegni, documenti dell’evoluzione storico-politica del nostro territorio e dell’Europa intera, raffiguranti strade, confini e geografie ormai scomparsi.

Il visitatore potrà ammirare preziose mappe geografiche a partire dall’Impero Romano, già esposte con il patrocinio del Ministero degli Esteri a Madrid, presso il Parlamento Europeo di Strasburgo, al Parlamentarium di Bruxelles, all’Hoffburg di Vienna, all’Archivio di stato di Oslo, al Palazzo Montecitorio di Roma. Si compone da 35/40 carte geografiche delle misure 35×50, 40×60, 50×70, 60×80, 100×120, 110×140, in cornici e la Tabula Militaris Itineraria esposta su tavola/bacheca di cm 70×800. La mostra sarà completata da pannelli didascalici e di saggi storici di Franco Cardini, Reginald Gregoair, cartografi dell’I.G.M., Marco Bellogi ed altri.

Il percorso storico della cartografia inizia dalla Tabula Militaris Itineraria, esatta ristampa dell’originale Tavola Peutingeriana del IV secolo, il più antico documento da viaggio dell’impero romano che raffigura in maniera dettagliatissima il mondo allora conosciuto. La ristampa, la prima realizzata in Italia, a Jesi, nel XVIII secolo, composta da 12 fogli e lunga 6,80 metri, è l’unico esemplare disponibile per esposizioni. Molto ricco l’apparato di carte del Cinquecento: datata 1511 è l’Italia del Sylvanus, primo esemplare conosciuto di carta stampata a due colori, il rosso e il nero, con forma trapezoidale; nel 1540 il Munster realizza la sua Cosmografia Universale in cui descrive l’Europa con l’insolito orientamento sud-nord, ammirando in questo modo la Penisola completamente rovesciata. Ancora nel 1589 il Bunting, nella sua Bibbia Itinerarium Sacrae Scritturae, disegnando l’Europa a forma di regina, raffigura l’Italia quale braccio destro del continente riassumendo gli equilibri delle monarchie cristiane nell’imponente regno di Carlo V.

A cavallo tra XV e XVI secolo si collocano le carte Tolemaiche che, dopo la scoperta degli antichi manoscritti di Tolomeo (II secolo), vengono riproposte dai cartografi del Cinquecento, tra i quali il Munster, l’Ortelio e il Magini. Il XVII è il secolo delle belle carte figurate; si esce fuori dagli antichi modelli della rappresentazione “schematica” del territorio italiano per passare ad una rappresentazione che racconti anche i costumi dei popoli della penisola. È il caso delle carte del Visscher in Tabula Italiae, Corsicae, Sardiniae et adjacentium Regnorum del 1652 o dello Speed in Italia ( Prospect of the Most Famous Part of the World) del 1676, coloratissime e ricche di dettagli particolareggiati volti ad immortalare definitivamente l’Italia del ‘600.

Segnaliamo ancora le carte dell’italiano Vincenzo Coronelli che a Venezia, alla fine del Seicento, realizza l’Atlante Veneto fornendo una descrizione quasi nautica dell’Italia, con una particolare attenzione ai porti e alle zone costiere della penisola.

Nel 1699 il padre gesuita Heinrich Scherer realizza l’Atlas Novus, rarissima opera, sconosciuta alle principali biblioteche italiane e straniere, ricca di numerose carte che descrivono i diversi stati d’Europa segnalando i vari santuari dedicati alla Vergine protettrice della Nazione, distribuiti nei diversi territori. L’Italia è posta sotto il manto della Madonna di Loreto e vengono riportati tutti i santuari lauretani distribuiti sul territorio nazionale”.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista