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“La malattia di scrivere”, il nuovo libro di Leone D’Ambrosio

 

di Cora Craus –

“Sono un essere semplice e complesso come tutti noi. Come te. La guerra del ‘40-‘45 mi ha lasciato delle ferite che non si possono cicatrizzare. Gli orrori del nazismo ma anche dello stalinismo non lasciano indenni. Guillaume Chpaltine è nato dal nulla e va tranquillamente verso il nulla. Si scrive per trovarsi. Perciò si scrive sempre un “ultimo” libro che poi non è mai l’ultimo. Fortunatamente non si trova ciò che si cerca, tanto più affannosamente lo si cerca. E dunque si continua a cercare.” Così si definisce Guillaume Chpaltine nel libro intervista “La malattia di scrivere” (Edizioni Ensemble di Roma) dello scrittore pontino Leone D’Ambrosio che sarà presentato al Salone del Libro di Torino 2017.

 Un libro tutto da leggere, questo di Leone D’Ambrosio, ne “La malattia di scrivere” Guillaume Chpaltine fa rivivere i suoi ricordi e i numerosi personaggi della letteratura e del cinema mondiale che ha conosciuto in questi trent’anni vissuti in Italia, specialmente tra Sperlonga e Roma. Molti di questi “intellettuali” purtroppo non ci sono più, come Federico Fellini, Topazia Alliata, Alberto Moravia, Dario Bellezza, Sandro Penna, Pier Paolo Pasolini, Giangiacomo Feltrinelli, Elena Croce, John Becker e Virginia Campbell. Ma anche gli amici di sempre come Lorenza e Paola Mazzetti, Vincenzo Loriga, Edith Bruck e tanti altri amici comuni che Chpaltine continua a frequentare quando torna in Italia.

 “Raccontando la sua vita vera in questa conversazione, – scrive nella sua introduzione Leone D’Ambrosio- Guillaume Chpaltine sente il bisogno di recuperare quella voce che gli è rimasta nascosta per molto tempo dentro. La sua malattia di scrivere è una sorta di catarsi che lo libera dalle sofferenze buie, dalla perdita della destinazione e attraverso il raccontare di sé, prende forma una nuova mappa emotiva, esistenziale che gli permette di ritrovare l’orientamento che nel suo naufragio aveva perso. Se La Renonce è il romanzo fondamentale di questo suo processo di trasformazione, in Une préhistoire, entrambi scritti a Sperlonga, Chpaltine sposta la sua attenzione sulla condensazione e sulla frammentazione, che altro non sono elementi strategici di tutta la letteratura proustiana. Non può non stupire, quindi, quando in Une préhistoire, lo scrittore utilizza questa sua ribellione interiore per tracciare “innocentemente, una linea ideale che divide il mondo. Da questa traccia, mi costruisco, poco a poco, una visione globale della realtà.”  Allo stesso modo dalle risorse delle corrispondenze baudelairiane o rimbaudiane, come ben rilevò Jean-Louis Bory, queste “frontiere sono così aggrovigliate e relative, che il loro tracciato diventa impossibile e l’autore vi rinuncia”.

Chi è il protagonista di questo nuovo lavoro di Leone D’Ambrosio? Guillaume Chpaltine è uno scrittore francese. Romanziere, drammaturgo, traduttore. Vive a Parigi. Ha vissuto più di trent’anni in Italia, tra Sperlonga e Roma. E’ stato il corrispondente culturale di France Observateur a Roma negli anni ‘60. Ha collaborato con Fellini a La città delle donne. Ha scritto una versione “maccheronica” di Prova d’orchestra  su richiesta dello stesso Fellini. Ha collaborato con Fabio Carpi alla sceneggiatura del film L’amore necessario/L’amour nécessaire. La traduzione letteraria è una passione che occupa una parte della sua vita e che esprime pienamente il suo amore per l’Italia. Autore di numerosi libri, nei prossimi mesi il regista Albert Pigot porterà sul grande schermo la sceneggiatura del suo film Les incostants.

E’ La Renonce”, uscito nel 1960 per conto dell’editore Juillard, il suo primo romanzo di successo, tradotto in italiano da Ornella Volta con il titolo La rinuncia pubblicato da Feltrinelli.  All’uscita in libreria de La Renonce il critico Maurice Nadeau scrisse su France Observateur: “Se c’è un giovane autore dell’avvenire del quale io sia sicuro, è proprio lui Guillaume Chpaltine.” Lo scrittore, il “più italiano dei parigini”, venne soprannominato il “Beatnik di Parigi” da Pierre Démeron sulla rivista Arts. Inoltre, le sue opere teatrali sono tradotte in italiano, inglese, tedesco, spagnolo, olandese.  Ha pubblicato poesie, recensioni letterarie e cinematografiche, saggi critici, sulle riviste letterarie di Elena Croce, di Vincenzo Loriga Elsinore di Roma e di Franco Beltrametti negli USA. Ha partecipato con l’editore Christian Bourgois alla ricerca di nuovi autori italiani come Lorenza Mazzetti, Maurizio Maggiani, Tiziano Scarpa, Pino Caccucci, Rosa Matteucci. In appendice al libro, inoltre, vi sono diversi articoli e saggi sul cinema e sulla letteratura pubblicati negli anni 1964-1965 sulla rivista Elsinore e una testimonianza del filosofo Tommaso La Rocca.

 

 

 

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista