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Il Sindaco Guidi: lettera a Mattarella per il futuro di Bassiano.

Domenico Guidi scrive al Presidente della Repubblica: “In questo Comune verrà chiusa la scuola d’obbligo”. Oggi l’incontro con la Regione.

di Elisabetta Calandrini –

“Esimio Presidente,

mi rivolgo a Lei da umile servitore dello Stato, in qualità di Primo Cittadino di un piccolo comune montano della provincia di Latina, Bassiano, che con un colpo di spugna, si è visto derubare di quel Diritto allo Studio e all’Istruzione che Ella ha voluto mettere al primo posto nella Difesa dei Diritti Costituzionali garanti ad ogni cittadino”.

È così che inizia la lunga ed umile lettera che il Sindaco di Bassiano, Domenico Guidi, ha indirizzato al neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Da oltre un mese Bassiano è impegnato in una accentuata protesta che vede protagonisti l’amministrazione comunale ma anche genitori e piccoli studenti del comune. Si tratta infatti di una contestazione a livello scolastico, cominciata il 31 dicembre 2014, quando la Regione Lazio ha comunicato la probabile chiusura delle scuole primarie e secondarie. Dopo svariati appelli rivolti alla sede Provinciale, dove la Presidente Eleonora Della Penna si è confermata più volte promotrice della protesta appoggiando ogni scelta presa da Guidi e gli interventi televisivi e giornalistici anche a livello nazionale, il primo cittadino non si dà tregua e continua la sua richiesta d’aiuto rivolgendosi per la prima volta a un’alta carica dello Stato.

“Questo Diritto – scrive Guidi nella lettera al Presidente – viene negato ai cittadini di Bassiano. Unico caso di soppressione di una sede scolastica in tutta la provincia di Latina, pur essendo presenti sul territorio provinciale altri comuni (Prossedi, Roccasecca dei Volsci, Ventotene, solo per citarne alcuni), in situazioni numeriche ancor più gravi di quella di Bassiano ma che non sono stati giustamente toccati dalla soppressione, perché per loro è stato salvaguardato il diritto all’istruzione. Perché Bassiano no?”

Domande queste che i cittadini hanno rivolto continuamente ai garanti dello Stato, cercando, come è giusto che sia, una benché minima risposta. Una risposta che fino ad oggi non è mai arrivata. Sono giorni difficili quelli che stanno vivendo i bambini della scuola elementare che chiedono di non essere spostati in un altro istituto lontano 10 km da Bassiano. Questo significherebbe tornare tardi a casa, spostarsi ogni giorno con i trasporti pubblici, svegliarsi alle sei del mattino.

A tal proposito Guidi aggiunge altre motivazioni a riguardo: “sopprimere la scuola dell’obbligo in una comunità significherebbe sradicarne la storia, la cultura, le tradizioni; significherebbe costringere i propri abitanti ad abbandonare la proprie radici per trasferirsi in centri urbani,  forse più ricchi di infrastrutture, ma sicuramente più poveri di valori storico-culturali’’

Domenico Guidi ne approfitta per ricordare il paese che ha dato i natali ad Aldo Manuzio,  celebre tipografo, editore ed inventore del carattere italicum. Il 6 febbraio, in onore della celebrazione del V centenario della morte, il comune di Bassiano, con l’autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico, ha emesso un Francobollo commemorativo in suo nome.

“I cittadini di Bassiano hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri di tutti gli altri comuni dello Stato Italiano; hanno tutti il diritto  della Carta Costituzionale’’ chiude Guidi nella lettera.

L’incontro in Regione avrà dato una vera risposta a quella domanda che in tanti si pongono? Perché Bassiano no?

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