ED AttualitàED Intervista

Bassiano, la verità sulle scuole. Parla l’Assessore Coluzzi

di Elisabetta Calandrini –

 

La notizia della riapertura delle scuole di Bassiano ha ridato speranza e ottime aspettative a molte famiglie che per quasi tre mesi hanno temuto di dover iscrivere i propri figli in scuole troppo lontane dalle loro case e dal loro paese. La cittadinanza bassianese non si è lasciata spaventare e si è subito messa in prima linea per la conservazione e la difesa dell’Istituto.

Con la vittoria del piccolo Comune sulla decisione della Regione Lazio di rivedere il piano di dimensionamento scolastico abbiamo voluto rivolgere alcune domande all’Assessore alle Pari Opportunità Giovanna Coluzzi.

 

Assessore, è giunta notizia che le scuole sono salve. La lunga battaglia combattuta dalle mamme e dal Sindaco ha vinto?

La  notizia della chiusura della scuola nel mese di dicembre 2014 ci aveva costernati. D’altronde la Scuola, insieme alla Parrocchia ed alla Caserma, rappresenta il punto cardine di una comunità. Vi lascio immaginare i gravi disagi che questo avrebbe creato al nostro paese. Un paese già provato dalla crisi economica, con la perdita del lavoro per tante famiglie che si sarebbero trovate ad affrontare anche il problema del trasporto dei propri figli  verso le scuole dei paesi limitrofi. Ci sono state azioni di protesta, azioni nelle sedi istituzionali per far valere il diritto allo studio dei nostri ragazzi. Persino i nonni sono intervenuti in soccorso dei loro nipoti: si sono iscritti a scuola per garantire appunto il diritto allo studio dei nostri ragazzi. Così facendo ci hanno anche dato una grande lezione di vita che deriva dalla loro saggezza. Hanno fatto capire ai nostri ragazzi quanto importante sia studiare, un diritto che a tanti di loro per vari motivi era stato precluso. L’Amministrazione Comunale, insieme ai suoi cittadini, insieme ai suoi bambini, ai ragazzi, può finalmente dichiarare che la battaglia per la Scuola e la cultura è stata vinta”.

 

C’è qualcosa che vuole dire ai genitori impegnati in tutti questi mesi nella contestazione?

Si. Innanzitutto voglio ringraziarli per essere sempre stati vicini all’Amministrazione in questi mesi di contestazione, perché senza di loro non avremmo potuto ottenere la forza mediatica che abbiamo avuto. Sono stati il nostro motore. Il loro contributo è stato determinante, hanno costituito un Comitato “Bassiano vuole studiare”  ed hanno avviato in maniera autonoma una serie di proteste. Ovviamente l’Amministrazione non poteva non essere dalla loro parte dato che difendevano un diritto sacrosanto: il diritto allo studio. Grandi questi genitori, senza paura, sempre pronti a lottare per il bene dei loro ragazzi”.

 

L’anno prossimo le scuole resteranno aperte. Quanti iscritti risultano oggi? Gli anziani assisteranno alle lezioni insieme ai bambini?

Oggi  abbiamo 45 iscritti alla scuola primaria e 19 iscritti alla scuola secondaria di primo grado. Purtroppo, anche se i nonni avrebbero avuto piacere a frequentare  le scuole con i ragazzi, questo non sarà possibile”.

 

C’è la possibilità che il rischio che il problema della chiusura si ripresenti o possiamo mettere la parola fine a questa storia?

Purtroppo non possiamo mettere fine alla questione  della chiusura delle scuole, perché abbiamo sempre il problema delle pluriclassi e dei pochi iscritti, ma tutti insieme dobbiamo fare tutto il possibile per ricreare le condizioni per riportare nel nostro paese i bambini che oggi frequentano le scuole fuori Bassiano e cercare di risolvere le problematiche esistenti. Aggiungo che oggi, per tutelare la qualità della scuola e la preparazione degli alunni, è necessario garantire un’offerta didattica e formativa che sia al tempo con i metodi, la tecnologia e  gli ausili necessari. Ciò perché non ci sia il rischio di una scuola meno competitiva sul piano della formazione e preparazione. Spetta a tutti noi, le istituzioni scolastiche, il Comune, la Provincia e la Regione affinché  in sinergia si possa raggiungere l’obiettivo per il bene degli alunni e la collettività. Noi ce la metteremo tutta’‘.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Previous post

Rosanna Lambertucci: "E sono corsa da te"

Next post

Comunicato di Fabrizio Porcari sul trasporto pubblico locale

da una donna

da una donna