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Parigi sotto attacco. Roma, è tempo di Giubileo?

Un lettore ci scrive  –

 

E’ la mattina di un nuovo attentato, l’ennesimo, di quelli che rimani incollato alla tv a vedere le immagini di tutto ciò che l’umano è riuscito a compiere. Una partita di calcio contro i tedeschi, un concerto rock di una band statunitense (Eagles of Death Metal, noti per la musica di uno spot Nike di qualche anno fa) ed ecco che un quadro occidentale si raccoglie in una città che anche attraverso le vignette di Charlie Hebdo, ha fatto intendere le sue avversioni ai fanatismi islamici. Ennesima tragedia. Eppure la popolazione francese (anche se resta improponibile da italiano chiedere informazioni in una lingua diversa dal francese) dopo la lunga e atroce fase coloniale, ha saputo accogliere “les etrangers” e valorizzarli nella propria cultura, soprattutto provenienti dal Nord Africa, integrandoli e aumentando quello spessore multietnico, sfruttando appieno lo straniero come risorsa. Una risorsa che viene sfruttata anche dagli attentatori, per insinuarsi al meglio per centrare, purtroppo, i loro obiettivi. Siamo in una guerra attuale, dalla quale dobbiamo difenderci: il conflitto a chi mette più paura, con gli islamici che in particolare dall’11/9 hanno sconvolto il mondo intero, ponendo gli statunitensi a congeniali alleanze con altri stati pronti; di contro gli americani e il loro esercito, intaccati nel sud asiatico molto prima dell’attentato alle Torri Gemelle, portando pressoché nulla, togliendo loro un po’ di benzina, se non il terrore alle popolazioni colpite, alimentandone l’odio e il fanatismo di una religione assai diversa da quella occidentale.

La soluzione a questo intrigo internazionale, purtroppo, non si possiede: lasciando tempo al tempo e ragionando a mente fredda, è quella di evitare, soprattutto alle massime autorità politiche, commenti malmostosi, facendo degenerare la situazione che già si conosce e dove a rimetterci sono sempre i cittadini.

L’ultimo dubbio va al Giubileo della misericordia di Papa Francesco: in questo clima, siamo veramente pronti ad essere misericordiosi con miliardi di persone che verranno nella capitale italiana, che ha già ben altre problematiche da dover risolvere? Forse la misericordia verrà solo dall’alto, visto che qui sotto l’inferno continua…

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