ED editoriale

Che Papa, Papa Francesco!

di Alga Madìa –

Impariamo dalla misericordia e dalla pazienza di Dio. Non stanchiamoci mai di chiedere perdono, perché Lui non si stanca mai di perdonarci. E impariamo anche noi ad avere misericordia per tutti, senza stancarci mai

Amo questo Papa, amo Papa Francesco. Il suo sorriso disarmante. Mi piace immaginare di averlo visto anche io camminare per le strade di Roma nel negozio di occhiali a chiedere di cambiare le lenti alla sua montatura.

Un fuoriclasse. Non ha rivali, non teme di essere giudicato perché si offre con la semplicità che lo caratterizza, così com’è. “La montatura no, non voglio spendere”dice. Un altro avrebbe detto “La montatura no, ci son affezionato, preferisco tenere questa”.  Granellini questa mattina titola “Il monaco fa l’abito” e non si può non dargli ragione. La Chiesa cattolica apre le porte al mondo. Papa Francesco apre e offre il perdono di Dio a quel mondo che, sempre più  disattento, ancora non percepisce l’importanza, la preziosità delle sue parole. Un mondo fatto di persone troppo intente a mostrare a loro stesse quanto siano fotogeniche e capaci, quelle che in pochi istanti scaricano abilmente le loro responsabilità, anche le più gravi sugli altri.

Lui abbraccia tutti in cambio del pentimento, che deve chiaramente essere quello dell’anima. Accoglie finalmente disadattati, gay, prostitute, divorziati, mamme che non hanno avuto il coraggio di affrontare una gravidanza e hanno avuto paura della maternità. Lui non giudica, chiede il pentimento vero.

A dire il verità quella che pare una novità è invece la storia del cristianesimo, la base della religione cattolica che nel corso dei secoli ha cambiato radicalmente passo diventando una religione discriminante e raramente accogliente.

A dire la verità Papa Francesco non fa altro che riprendere il percorso di vita di Cristo, l’ecumenismo ( senza fronzoli o buonismi),  ricordando al mondo che anche il peggiore dei peccatori, secondo la religione Cristiana ha la possibilità di redimersi attraverso la confessione. La concessione del perdono non è appannaggio del sacerdote che a secondo del suo personale modo di pensare concede o no l’assoluzione. Dinnanzi ad una persona realmente pentita dei peccati commessi l’assoluzione dovrebbe essere certa e non a discrezione del giudice nel confessionale.

Anche sull’aborto è stata fatta qualche confusione, perché si ritrova in qualunque testo del catechismo che il sacramento della confessione ha il potere di cancellare i peccati dalla nostra anima con l’unica condizione del pentimento e la ferma convinzione di non commettere quel peccato mai più. Quindi il Papa ha solo sottolineato una cosa che dovrebbe essere nota a tutti, soprattutto a quei sacerdoti che utilizzano un potere basandolo sulla propria personale discrezionalità.  Come quando alcuni di loro si permettevano di rifiutare di impartire il sacramento del battesimo ai bambini nati fuori del matrimonio religioso. Il grande Woityla prima, che ha aperto le porte ad una religione più vicina agli insegnamenti di Cristo, fino a Francesco oggi, che ha il coraggio di camminare per strada, fermarsi con gioia con la folla di gente che incontra, e stare al passo coi tempi. Selfie con i ragazzi compreso.

 

Previous post

Axed Group Latina Calcio a 5 - il nuovo portiere David Patrizi

Next post

Tartellette salate con ricotta di bufala e fichi

Alga Madia

Alga Madia

Direttore responsabile