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…Solo autrici pontine.

 

di Cora Craus

 

 Il filo di Arianna che lega le autrici di oggi è il sentirsi, l’essere pontine. Sono pontine sia perché questa è la loro terra di nascita sia perché scelte, incontri, “destino” le hanno portato ad eleggere questa terra come propria.  Ma, le lega anche un variegato e ricco mondo di creatività, talento e passione per la scrittura, per la ricerca.

Cominciamo da una pontina doc.

 

Laura De Angelis, “Mostri, belve, animali, creature nell’immaginario di Dante” (ed. Dante Alighieri – pag. 207 – € 12 )

Di cosa parla il libro:

Il saggio affronta il tema dell’immaginario dantesco attraverso l’analisi delle creature mirabili che compaiono nella Commedia. Mostra come la manipolazione dei corpi e dello spazio nel poema sia funzionale alla rappresentazione visiva del dualismo bene/male. Tant’è che, man mano che Dante procede nel suo viaggio, lo spazio e le anime perdono progressivamente di fisicità, dissolvendosi, e diventando sempre più elementi simbolici.

Noi ricordiamo i primi animali, le prime fiere che si incontrano nella Divina Commedia “una lonza leggiera e presta molto”“La vista che mi apparve, d’un leone” – “Ed una lupa, che di tutte brame” tre animali che per Dante simboleggiano sia un valore politico sia morale nel primo caso è Firenze, l’Impero, il Papato, nel secondo la lussuria, la superbia e l’avarizia.Con la “guida” di Laura De Angelis le creature di Dante acquistano una nuova più ordinata e semplice lettura.

“Il libro per la precisione della ricerca e l’accuratezza con cui è scritto, nonché l’innovativa idea di unire in un unico volume davvero tutti i mostri, le belve, gli animali, le creature dell’immaginario di Dante lo rendono un valido testo universitario”, ha commentato il Prof. Rino Caputo, Preside dell’Università di Tor Vergata, durante una recente presentazione alla Feltrinelli di Latina.

Chi è l’autrice?

Laura De Angelis, (nella foto) è nata a Sezze è Laureata in Lettere e anche in Filosofia. Ha insegnato per diversi anni nel Liceo Classico “Dante Alighieri” di Latina. Oggi è Dirigente scolastico dell’Istituto Don Milani. Ha pubblicato la raccolta di liriche “Voci. Ballata di assoli”, E il romanzo “Rondini”.

 Allarghiamo l’orizzonte in una ricerca che accumuna tutta l’umanità: la ricerca della felicità.

Rosa Manauzzi, “Naturopatia per la felicità – Psicofisiologia dell’ottimismo” (ed. Hermes – pag. 167 – €10)

Di cosa parla il libro:

La ricetta della felicità? Ricordarsi di se stessi, come intero olistico, e aver cura di ciò che ci circonda. Rimanere centrati, quindi, integrando il nostro aspetto materiale con quello spirituale. È il leitmotiv, la tenace esortazione dell’autrice, che attraversa ogni pagina del libro. La salute dipende dall’approccio che si decide di avere verso gli eventi, dal legame o meno che si decide di tenere con la biodiversità e con la ricchezza della natura, e dalla volontà di respirare pienamente. La terapia del respiro e del buon cibo sono senz’altro due strategie di alta qualità della vita, ma c’è un altro elemento indispensabile per coronare davvero la gioia: l’arte, in tutte le sue forme, nella sua capa­cità di rapirci e di farci vivere pienamente l’attimo presente. Attraverso le sue diverse espressioni ci prendiamo efficacemente cura della nostra anima. Siamo parte del tutto, in risonanza continua con gli altri e vibriamo sempre energeticamente insieme. Questo libro sarà utile per imparare a scoprire le diverse energie positive che ci circondano e per mettere in pratica i piccoli gesti quotidiani che possiamo fare “a costo zero” per star bene, con noi stessi e con gli altri.

Chi è l’autrice?

Rosa Manauzzi, laureata in Lingue e Letterature straniere, dottorato di ricerca in Scienze Letterarie (Letterature comparate). È diplomata in Naturopatia, è insegnante di Qigong e Taiji quan, è formata nelle arti orientali cinesi (marziali e terapeutiche), ha studiato Medicina Tradizionale Cinese. Famosa promotrice culturale e supporter di talenti (suo l’editing dei due romanzi dello scrittore Claudio Volpe presentato per ben due volte al Premio Strega)

Un passato recente dove “il privato è politico e il politico è privato”, uno straordinario e cupo momento politico, un momento di crescita femminile e sociale: gli anni Settanta, gli anni di piombo.

Rossana Carturan, “ Adele” (ed.Caracò – € 12 )

Di cosa parla il libro: Adele è una donna fanciullina, rinchiusa dentro un nucleo familiare stretto, soffocante ma da cui trae origine e ricordi. La sua vita è tormentata dalla poesia, quella che non si è avuto il coraggio di scrivere. Adele ha un ruolo troppo stretto dentro una famiglia che piano piano si spezza, la conduce alla fuga dai figli e alla conquista di indipendenza. La storia di Adele si muove lungo città diverse, da Padova si sposta a Torino, dove trova lavoro come giornalista presso il “Quotidiano del Popolo”, e poi a Milano dove vive la Storia, quel tragico 12 dicembre 1969. Si ritrova ad essere giornalista e madre in cerca dei figli, attivisti e coinvolti nella strage di Piazza Fontana. Adele incontra la disillusione dei tempi e scopre l’amore nascosto dentro un’amicizia. Intraprende così un percorso di ricerca delle verità che la condurrà ad una corsa contro il tempo e contro tutti…

Chi è l’autrice?

Rossana Carturan, è nata a Torino e vive a Latina. Vincitrice di alcuni concorsi, tra i quali: il concorso “Racconti nella Rete 2007” con la pubblicazione della Newton&Compton; finalista al Premio Artistrada 2008. Nel 2010 pubblica il proprio primo romanzo Quando le volpi si sposano finalista Premio Carver 2011. Finalista al concorso Rai Radio 1 “Tramate con noi” e finalista al concorso “Ibiskos Noir 2012” con il romanzo San Quirino. Conduce diversi laboratori di scrittura creativa e laboratori di poesia.

Un passo nella storia più lontana, nella storia della fondazione di Littoria-Latina. Un nome che risuona familiare nel nostro capoluogo.

Daniela De Angelis, Natale Prampolini (1876-1959). L’ingegnere delle bonifiche (ed.Gangemi – pag, 48 – €15)

Di cosa parla il libro:

Il libro costituisce la prima biografia dell’ingegnere reggiano che diresse le bonifiche della Parmigiana-Moglia, dell’Agro Pontino, dell’Albania, della Piana di Sibari, del Ferrarese.

Prampolini, laureato nel 1900 al Politecnico di Torino in Ingegneria Civile, fu grande imprenditore agricolo, fondatore di una moderna fabbrica di concimi a Reggio Emilia, grand commis per lo stato fascista e, nel dopoguerra, si recò in Argentina per studiare le locali bonifiche. Ispirato da esempi di imprenditori europei, Prampolini fu ingegnere a tutto tondo, curando l’aspetto tecnico, amministrativo, economico, organizzativo, delle bonifiche da lui dirette. Attento alla cultura, fu anche un illuminato patrocinatore di iniziative culturali, soprattutto nella sua città natale. Cavaliere del Lavoro dal 1920, Senatore dal 1929, Conte del Circeo dal 1941, Prampolini compì una straordinaria carriera negli anni che vanno dagli inizi del Novecento ai Cinquanta, risultando sempre lontano dal mondo della politica e mostrandosi invece attento al mondo della scuola e della formazione professionale. Il paesaggio pontino è quello che egli determinò attraverso il suo lavoro, che comprese la creazione di stabilimenti idrovori, canali, centrali elettriche, strade, città, un’opera che lo impegnò in modo totalizzante negli anni che vanno dal 1926 al 1939. Il libro ripercorre anche gli eventi che riguardarono la sua famiglia.

A Latina il libro è stato presentato, presso la sede dell’Ordine degli Ingegneri, dall’architetto Francesco Tetro.

Chi è l’autrice?

Daniela De Angelis, titolare della cattedra di Lettere e Storia all’Istituto d’Arte di Pomezia, è critico di Storia e di Arte del ‘900. È autrice di numerosissime pubblicazioni.

 

 

 

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Giornalista