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Presso il conservatorio di Latina il finissage dell’artista Alberto Zecchini curato da MAD

Un’opera di Alberto Zecchini

A cura di Cora Craus –

Giovedì, 6 giugno alla ore 18:00 il finissage dell’artista Alberto Zecchini nel progetto di MAD presso l’Auditorium del conservatorio latinense. L’evento si svolge nell’ambito del Festival Internazionale di Musica Contemporanea a cura del Dipartimento di Composizione, direzione e nuove Tecnologie del Conservatorio “Ottorino Respighi” di Latina. Il finissage prevede una presentazione ed un concerto della Scuola di musica elettronica del conservatorio “Luigi Canepa” di Sassari nell’ambito del “Progetto Twisted-Electroacustic Music NetWork”

Il finissage di una mostra da non perdere di un artista che ha conquistato il pubblico di Latina. Noi, riportiamo alcune citazioni dedicate all’opera di Alberto Zecchini che ci permettono di entrare nel vivo, nella sua “poetica”.

Alberto Zecchini può certamente vantare un inconfondibile linguaggio pittorico dalla forte identità personale – scrive l’artista pontina Ersilia Sarrecchia –  sviluppata da anni di studio e ricerca, così come possiamo certamente scorgere nel suo lavoro le tracce di, seppur inconsce, ispirazioni espressive e stilistiche proprie del grande Francis Bacon o del giovane, ma già molto affermato, artista romeno Adrian Gheine; opere intense, sature, di grande formato, in cui entrare in punta di piedi, immergersi e restare a guardare affiorare le nostre emozioni”.

“È un artista in evoluzione, Alberto Zecchini, attualmente meno descrittivo e più attento all’aspetto anatomico della figura, che diviene espressione unica, in assenza di volti. – Scrive la critica d’arte Cristina Boschini –   L’intento è quello di fornire a chi guarda una dimensione speculare, in cui riconoscere le pieghe del proprio ‘sentire’, in un ascolto interiore permeato dalla musicalità. È, infatti la musica alla base di ogni sua creazione, che si riflette in sequenze cromatiche ora sostenute dall’integrazione di un elemento versatile quanto complesso nell’uso, quale è il colore acrilico. Alle sue coppie di amanti, i soli a sopravvivere all’incomunicabilità, Zecchini dona l’eternità del gesto, della stessa passione che egli vive facendosi tramite tra suono e tela. Nella simbiosi, nella fisicità delle loro figure si percepisce l’eco quasi trascendente di un’umanità nuova e al contempo primitiva, consapevole della propria natura e per questo capace di trasfondere profonde emozioni. La ricerca sulla luce, che in queste opere spesso assume toni non realistici, sottolinea l’inesprimibile dimensione del sentimento, non necessariamente estatico, piuttosto simile, invece, alla consapevolezza della fragilità”.

 “L’arte è – scrive il pittore Ermanno Vanni, maestro di Alberto Zecchini –  espressione diretta dell’anima attraverso le mani, attraverso la facoltà che l’uomo ha di operare sul colore, sulla forma… nella pittura di Alberto non c’è compiacimento, non c’è estetismo fine a sé stesso, c’è piuttosto una spinta verso la sintesi, verso la capacità di trasfigurare l’uomo senza cadere nella gratuita trasformazione dell’uomo in una cosa. In sostanza i personaggi della pittura di Alberto hanno un’anima”.

 Ancora bellissime parole di Ersilia Sarrecchia: “Ignoto è ciò che non è conosciuto né identificato o identificabile, ignoti sono i personaggi che affiorano dalla materia pittorica e popolano le opere di Alberto. Stratificazioni di olii, pennellate liquide alternate a colori più grumosi e densi di cui si può ancora percepire il profumo, danno origine a figure, alle volte solitarie, che non si palesano davanti ai nostri occhi a rivelare la loro identità, ma restano appunto soggetti ignoti. La figura ha da sempre interessato la ricerca artistica dell’autore modenese. Nei suoi lavori assistiamo ad un viaggio tra l’interiore e l’esteriore, le opere sono animate da personaggi onirici intrisi di colori che vanno dalle tonalità della terra alle nuance più accese dell’arancio e il magenta, a cui fanno da contraltare toni più freddi e gradazioni di azzurri si fondono in una materia viva e pulsante.  Alle volte i soggetti rappresentati sembrano interagire, cercano un contatto, si sfiorano e sembrano inseriti in ambientazioni che possono richiamare il quotidiano, alle altre appaiono completamente estraniati, quasi alieni. Figure trasfigurate, prive di identità ma che proprio per questo diventano specchio mutevole di un’interiorità nella quale è possibile identificarsi e riconoscere tracce del proprio vissuto”. 

Chi è l’artista Alberto Zecchini?

Nasce a Reggio Emilia nel 1974, vive e lavora a Modena. Diplomato in ragioneria, ha frequentato la scuola di fumetto “Nuova Eloisa” a Bologna, quindi lo studio del noto pittore modenese Ermanno Vanni, a Maranello. Ha partecipato a mostre e fiere del settore sia in Italia che all’estero, conseguendo ottimi riconoscimenti. I suoi lavori percorrono costantemente un viaggio tra l’interiore e l’esteriore; le sue tele sono animate da personaggi onirici, intrisi di colori dalle tonalità della terra e con una materia viva e pulsante.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista