ED Abitare l'Agro PontinoED AttualitàED Cultura

Latina. La tragicommedia: “Anna Cappelli”, con Giada Prandi per la regia di Renato Chiocca

L’attrice Giada Prandi e il regista Renato Chiocca

Di Cora Craus –

Venerdì, 12 agosto all’Arena Cambellotti alle ore 21 l’attesissimo spettacolo “Anna Cappelli” con Giada Prandi per la regia di Renato Chiocca.

 “Con Anna Cappelli – ha dichiarato in più occasioni Renato Chiocca – vogliamo metterci in ascolto del personaggio sorridere con lei, spaventarci con lei, emozionarci con lei. Ma vogliamo mettere al centro la donna con il suo mondo di emozioni, paure, speranze, attese, coraggio e lotta. Ho sempre considerato questo testo di Ruccello un piccolo capolavoro contemporaneo per sintesi, poesia e complessità, e quando finalmente Giada Prandi ha accettato la mia proposta di interpretarlo, la nostra “Anna Cappelli ha cominciato a vivere rivelandosi immediatamente per la sua universalità, fuori dal tempo”.

Lo spettacolo torna, davvero, “a grande richiesta”, dopo il Sold Out della prima nazionale al Teatro Moderno di Latina e il lusinghiero successo alla ventottesima edizione del Festival “I solisti del Teatro”, presso i Giardini della Filarmonica di Roma.

Il regista pontino, anche in questo lavoro, conferma la sua grande sensibilità verso la tematica delle sofferenze femminili dopo l’intenso “Processo per stupro” una pièce teatrale, ripresa dall’omonimo documentario del 1979 su un processo per stupro a Latina.

Lo spettacolo è una produzione pontina dalla regia all’interpretazione della splendida Giada Prandi, passando per la scenografia dell’architetto Massimo Palumbo… fino alle maestranze.

“Anna Cappelli” è una commedia/dramma in forma di monologo, scritto dall’antropologo napoletano Annibale Ruccello nel 1986, un autore morto precocemente in un incidente, che narra la storia di una donna degli anni ’60. Una donna insignificante e ingenua, che ha vinto un concorso a Latina nella pubblica amministrazione.

 La donna dagli infelici trascorsi familiari, umiliata e disprezzata dagli stessi familiari sogna una vita un po’ da fotoromanzo, agiata. Per un’assurda coazione a ripetere si ritrova a rivivere la stessa dinamica familiare con la padrona di casa la signora Tavernini.

 Benché lavori, Anna, il suo riscatto lo vede attraverso un uomo agiato: Tonino Scarpa, un ragioniere insipido ma benestante che inizia a corteggiarla. Dopo sei mesi di frequentazione l’uomo le propone di andare a convivere, siamo nei puritani anni’60, senza sposarsi convincendola che il matrimonio, in fondo, è solo un’inutile convenzione borghese.

 Anna abbagliata dall’agiatezza accetta e va a vivere a casa del suo amato. Tonino le imporrà di lasciare il lavoro e di non avere figli: pur di avere la vita che sognava, Anna accetta passivamente queste privazioni.

È l’inizio di un noir, amaro, crudele, cannibalesco, ricco di ironia. Chi è la vittima e chi è il carnefice?

Previous post

L'equipaggio misto Tommy e Mercedes i vincitori della prima edizione “Grand Prix New Life 2022”

Next post

“@tNicolosi”, prosegue la rassegna culturale della città di Latina con “Piccoli funerali”, di Maurizio Rippa

Cora Craus

Cora Craus

Giornalista