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La crisi economica del nostro territorio, tutta colpa della ZTL?

di Luisa Belardinelli –

I negozi di Latina chiudono, ma è davvero tutta colpa della ZTL?

E’ un dato di fatto, a Latina si chiude. Saracinesche abbassate per alcuni storici locali commerciali del territorio. Tutti i quotidiani ne parlano; è un domino interminabile iniziato non troppo tempo fa.

Nel leggere molti articoli legati a questo dramma contemporaneo ho notato un forte schieramento contro il tanto amato/odiato progetto di zona pedonale nel centro di Latina.

Un progetto nobile, attuale e necessario è proprio quello di ridare all’uomo la sua Piazza ma che viene messo di nuovo alla gogna. Una condanna che andrebbe analizzata attentamente e onestamente da parte del cittadino e del giornalista. Credete davvero che la colpa della chiusura di alcune attività commerciali sia legata all’area pedonale?

Cos’è la piazza, cos’era all’epoca? Era un luogo di incontro, di confronto e di consumo. E’ un sacrosanto diritto dell’uomo avere la libertà di vivere la sua piazza.

E’ troppo facile attribuire la colpa ad un progetto così in vista che ha avuto un’impronta politica forte e un cambiamneto urbanistico così rilevante.

Torniamo indietro di un ventennio e mettiamo da parte il caso ZTL; la miopia politica è stata troppo evidente. In un processo globale e inevitabile di deindustrializzazione e delocalizzazione così spietato, è possibile che non si sia avuto il tempo di riconvertire il nostro territorio in un’idea progettuale alternativa e sicuramente più coerente con le nostre risorse?

Ma forse Latina non è pronta ai cambiamenti, forse la progettualità si ferma al weekend e agli interessi personalistici dei pochi eletti. Venti anni sono tanti, il tempo per la riflessione e per un’analisi economica e progettuale alternativa c’era eccome! Come direbbero in molti, siamo stati sfortunati forse… Le classi politiche che si sono susseguite sono state distratte da ben altri problemi? Avevamo un territorio pronto a rinascere e ad accogliere nuove forme imprenditoriali, come ad esempio il turismo. Ma gli affari ad personam hanno superato evidentemente il bene comune. Il bene comune andrebbe conquistato con i denti. A questo punto dov’è la classe sociale menzionata in questi giorni? Dove sono quei commercianti delusi, illusi da un sistema economico che non li assite e non li tutela?

L’economia di Latina stravolta e distrutta dalla ZTL? No, non voglio e non posso credere a questo. Non voglio cadere nella trappola mediatica e politica. Non possiamo distruggere un progetto appena nato che vuole esaltare il famoso bene comune e che vuole ridare dignità al territorio che per troppo tempo ha patito i soprusi e gli interessi di pochi. A Latina purtroppo manca continuità e costanza delle idee ed è ormai da troppo tempo assente una cortina comune fatta di persone e volta allo sviluppo degli interessi di tutti.

Non si può più galleggiare in questa palude, forse è arrivato il momento di iniziare a remare, contro vento, contro le onde.

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Luisa Belardinelli

Luisa Belardinelli

Giornalista