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Centro Donna Lilith, sabato 16 Aprile, “Il filo della memoria. 1976-1986”.

 

di Cora Craus –

“Il filo della memoria. 1976- 1986”, un libro, una testimonianza d’elezione sulla storia femminista e femminile di Latina, scritto dalle socie del Centro Donna Lilith, specificatamente dal “Gruppo Memoria e Ricerca”. Una panoramica a più voci di un decennio vissuto tra spietate violenze e grandi ideali, un osmosi che, nella nostra città, ha dato vita ad una storica associazione di donne impegnate a lottare contro la violenza di genere.

Il libro verrà presentato Sabato 16 aprile ore 19 presso Palazzo M di Latina.

La pubblicazione è frutto del Laboratorio di Scrittura relativo al decennio 1976-1986, e racconta gli anni che vanno dal luglio ’76, momento cruciale per la nascita del movimento femminista a Latina, al febbraio 1986, data di fondazione del Centro Donna Lilith.

La presentazione del testo, che si inserisce tra gli eventi del Trentennale del Centro Donna Lilith, sarà accompagnata dalla performance “TESSITURA PER VOCI ED AZIONI”, ideata e condotta dalla regista e performar  Monica Giovinazzi, che ha coordinato e diretto il laboratorio di scrittura.

 “Dopo,  “LUGLIO’76 – Parole Ricordi Memoria, per cambiare insieme”, che ricostruiva la memoria del cosiddetto “Processo del Circeo”  – dichiara la professoressa Maria Marinelli, Presidente del Centro Donna Lilith  – abbiamo sentito l’esigenza di raccontare un decennio, gli anni tra il 1976  e il 1986, anni straordinari e fecondi: una sorte di Genesi femminista,… il 1986, punto di arrivo di un percorso e di partenza di un altro, con la nascita del soggetto politico del Centro Donna Lilith.

 Questa estate, voglio ricordarlo, ricorrono i quarant’anni del processo del Circeo, occasione che vide le femministe di Latina, donne che sarebbero poi confluite tutte nel Centro Donna Lilith, compatte, insieme a gruppi di altre città e alla stampa, con giornaliste quali Natalia Aspesi, Elisabetta Rasy, chiedere giustizia per le donne massacrate, uccise e non solo quelle del Circeo.

 Questa nuova pubblicazione, la cui realizzazione, noi tutte, l’ abbiamo vissuta come una profonda esigenza etica e morale,verso la Storia, verso noi stesse e verso le future generazioni, cui spetterà il compito di non disperdere il potere delle donne.

  Da parte del Centro Donna Lilith – continua Maria Marinelli – senza alcun atteggiamento nostalgico o autoreferenziale, modi d’essere a noi da sempre estranei, continueremo la tenace lotta perché non vada disperso il prezioso e comune patrimonio della nostra storia. La storia del femminismo a Latina. Perdonate, se con un pizzico di orgoglio,  rivendichiamo come una conquista tangibile, conquista culturale e politica, l’interesse e le richieste di documentazione da Università, da giovani ricercatori e laureandi di molte parti d’Italia e anche dall’estero, impegnati in lavori e tesi di laurea  che hanno come fulcro d’interesse la storia del nostro Centro e del femminismo a Latina. D’altra parte, senza ombra di dubbio, noi facciamo parte di quella realtà che uno storico come Eric John Ernest Hobsbawm ha definito l’unica vera rivoluzione del xx secolo: il femminismo”.

  Con le nostre iniziative pubbliche, che affiancano l’intenso, costante e “nascosto” lavoro, per ovvie ragioni di sicurezza, della Casa Rifugio Emily, che accoglie e cura donne e bambini vittime di violenza in famiglia, vogliamo sensibilizzare, tutti, sulla necessità di trovare e di infondere il coraggio di “raccontarsi”, per vincere il disagio, la paura, il buio che avvolge le vittime e le lascia isolate nella rete di violenza.

 La nostra associazione è nata, certo, per portare avanti una lotta di “genere”  ma,  auspichiamo che possa allargarsi al concreto supporto di quella parte sana del mondo maschile. Per riuscire  in questa importante battaglia culturale, oltre che sociale, il Centro Donna Lilith ritiene fondamentale il ruolo della stampa come lo fu quarant’anni fa durante il processo del Circeo”.

Qualche parola in più sulla performance Tessitura Per Voce ed Azione a cura di Monica Giovinazzi. Cominciamo da lei, Monica: regista e performer romana che vive e lavora a Vienna, docente di teatro, dottore in lettere e studio di teatro e arti performative. Operatrice culturale e regista per l’Istituto di Cultura Italiano a Vienna.  Presidente dell’associazione Raabe di Roma, città,  dove ha fondato il Centro di Educazione Permanente per la Lotta contro l’Analfabetismo.  Il testo che verrà rappresentato a Palazzo M è stato scritto dal “Gruppo della Memoria e Ricerca” e trasformato in un progetto artistico-teatrale da Monica Giovinazzi.

Leggiamo sulla locandina dell’evento: “ Sette donne raccontano gli anni che vanno dal luglio ’76 al febbraio 1986… E’ arrivato il momento di toccarle queste storie e rigirarsele tra le mani. Leggerle in sequenza o intrigarsi in uno dei percorsi possibili.”

Le voci narranti del Centro  Donna Lilith, le donne che daranno suono alle parole scritte sono: Patrizia Amodio, Anna Fiore, Patrizia Ciccarelli, Lorella Libanori, Franca Rasile, Maria Porporino, Daniela Truffo

 

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista