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Autori pontini. “Il guardiano della soglia – Il segreto della Commanderia” di Mauro D’Arcangeli

di Cora Craus   –

Il romanzo storico di Mauro D’Arcangeli “Il guardiano della soglia – Il segreto della Commanderia” (Ed. Atlantide – pag.146 – € 15) racchiude al suo interno l’essenza stessa dell’esoterismo: vale a dire l’insegnamento riservato ai discepoli, agli iniziati ed i Templari, protagonisti del libro, ne sono sempre stati l’emblema; monaci guerrieri potenti, misteriosi guardiani del sepolcro di Gerusalemme, istruiti a riconoscere la soglia.

 Cos’è la soglia? Esotericamente la soglia rappresenta il punto di passaggio, un punto di non ritorno, tra l’esterno, il profano e l’interno, l’essere interiore, il divino. La volontà di varcare la soglia, il lettore, la riscontra sia nel principale protagonista: il professor Armando Maria De Scarsi, nella sua ossessione per la ricerca della Verità che lo ha portato a seguire le tracce dei monaci guerrieri fin nel lontano Oriente sia nel suo antagonista l’integralista Cardinale Gustav Raihner, presidente della Congregazione della Dottrina della Fede.

 Si trovano su sponde avverse da una parte la laica sete di conoscenza della scienza dall’altra la Fede e la sua difesa ad oltranza, eppure, entrambi, sono ossessionati dalla stessa rituale domanda: dove è sepolto e da cosa è costituito il tesoro dei templari? Per scoprire o occultare tale segreto, a distanza di quasi 1000 anni, si può arrivare all’omicidio? Macchiarsi di un così atroce crimine: uccidere un proprio simile, un fratello, per chi crede nel Cristo, per salvare la purezza del segreto? Cui si aggiunge l’inquietante domanda: chi è il guardiano della soglia? Dopo secoli è ancora tra di noi e dove, in chi si nasconde?

 Mauro D’arcangeli questi interrogativi li pone e li fa vivere e rivivere tra i Monti Lepini, partendo da Carpineto Romano, e inoltrandosi tra le misteriose e millenarie abbazie ricche di ornamenti, sculture, frammenti del nostro passato, vere “pietre parlanti” costruite su di essi.

 Il professor De Scarsi docente, alla Sapienza, di storia medievale è profondo interprete del linguaggio delle pietre parlanti, pietre, che all’interno del loro simbolismo racchiudono i maggiori segreti dell’uomo e della sua fede, segreti, “esposti” pronti ad essere rivelati ad occhi attenti, occhi che guardano con la forza dell’animo e la sete della conoscenza.

 Il romanzo si srotola su due realtà temporali: il nostro tempo, siamo nel 2019 e un tempo lontanissimo il 1207 anno di nascita di Matteo da Carpineto su cui ruota e si sviluppa la storia. Due realtà che D’Arcangeli rende, parallelamente, ricche di pathos e suspense con un intreccio fatto di amicizia, coraggio, Fede, amore ed inestricabili segreti, il tutto, sostenuto da una bella e sicura costruzione narrativa che ne rende affascinante e lineare la lettura.

 Ci ha molto conquistato il sottile dualismo delle due positive storie d’amore: una carica di rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato quella tra Armando e Giulia, quest’ultima, da una realtà ultraterrena sembra guidare e rassicurare Armando nella sua ricerca di Verità. L’altra è l’ardente amore del Templare Matteo per Argìa che non conoscerà mai alcun rimpianto per la rinuncia cui si è sottoposto; una passione nata a metà del 1200 su una galea che trasportava pellegrini e segreti di ritorno dalla Palestina.

Aleggia discreta, intrigante, pericolosa, sospesa nelle pagine l’iniziale domanda teologica che apre il romanzo: la cremazione dei morti pregiudica la resurrezione dei corpi al ritorno della venuta di Cristo? C’è una risposta a questo? E, il Cristo è davvero Risorto nel corpo? Domande che solo a immaginarle, in altri tempi, avrebbero acceso i roghi della Santa Inquisizione. Ma sono davvero finiti “gli altri tempi”?

“Il Guardiano della soglia” a tutti i requisiti del romanzo storico come lo definisce lo stesso autore vi è un’autenticità storica: i templari, le crociate cui si aggiungela fantasia, l’invenzione, in un vortice di accrescimento progressivo di eventi, in stretta relazione tra loro, proiettato lontano nel tempo, ma in grado d’influenzare e fornire spiegazioni su avvenimenti del presente. In più, ed è una caratteristica di questo romanzo e di questo autore: rimane fortemente inciso nel lettore la forza mistica, evocativa del portato delle costruzioni religiose e l’immergersi nella mistica bellezza naturale del nostro territorio.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista