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La residenza di campagna e i 5 sensi

di Rita Palombiicona-bandiera-inglese

Amo ogni momento dell’anno. Il soggiorno in campagna offre la possibilità di godere in modo pieno dell’alternanza delle stagioni, dei colori, dei profumi, delle sensazioni particolari che ciascuna di queste riesce a trasmettere.
Riflettendo bene, però, penso che il momento migliore dell’anno sia l’autunno.
I colori ed il taglio di luce, soprattutto con il declinare del sole nelle belle giornate, sono impareggiabili. Danno veramente un senso di “struggimento”.
Queste le parole dell’Avv. Giovanni La Penna alla domanda: qual è la stagione che preferisce vivere nella dimora e per quale motivo?

La residenza di campagna si distingue per la sua particolare localizzazione. Immersa nel verde, domina una vasta area collinare nella Conca di Suso, frazione di Sezze Romano, un paese collinare sito nella provincia di Latina.
Il viale d’ingresso alla residenza della famiglia La Penna è caratterizzato da un filare di pini che scandiscono in maniera rigorosa la distanza che la separa dall’accesso principale. E proprio quella luce calda, di cui parla l’avvocato, di un tardo pomeriggio d’autunno avvolge la dimora e rende piacevole la vista sul prospetto principale. Lo sguardo incuriosito del visitatore viene accompagnato da un’avvolgente profumo di aghi di pino, di bacche selvatiche presenti nei boschi limitrofi e dai versi di piccoli animali che vivono in quei luoghi, tali da appagare ogni senso.
Dall’ultimo piano della dimora, verso il viale d’accesso si può godere della vista più interessante nonché quella preferita dall’avv. che ci descrive il senso di profondità e della visione d’insieme, esaltato dall’andamento degradante del viale, e la vista delle chiome dei pini che lo costeggiano danno un senso di libertà e di grande quiete.
Al tramonto, il sole declina verso il mare, la cui vista è impedita dalla collina di Sezze, ma che si “intuisce” in lontananza.
Racconta dei colori che sono difficili da descrivere, dal giallo intenso fino al viola, che vanno colti in quell’attimo fuggevole che precede la scomparsa del sole.
La grande curiosità che provo durante questo dialogo è mirata a conoscere quali sono i ricordi d’infanzia dell’avvocato e, per esempio, come veniva utilizzata la cucina.
La Penna ricorda con grande piacere un tempo caratterizzato dal senso di “comunione” e come quel soggiorno in campagna fosse legato alla bella stagione.
Le zie, che abitavano all’epoca la casa per la villeggiatura estiva, vi si trasferivano agli inizi di giugno per rimanervi fino all’ autunno inoltrato; in genere dopo la vendemmia, che era sempre “tardiva”.
“Ricordo con grande piacere la vita comune, che era un segno distintivo, uno stile di vita del tempo. Era un modo di vivere favorito anche dai grandi spazi collettivi delle dimore dell’epoca: la grande sala, la cucina ospitale ed accogliente, la mensa numerosa e rumorosa, l’assenza di quella che oggi definiamo “privacy”, ma che è forse solo solitudine.”

Proprio nella grande sala posta al piano terra e su cui affacciano quattro ambienti, i Signori ci accolgono con una naturale ospitalità.
Una delle quattro stanze è la cucina, caratterizzata da una imponente cappa e ricca di dettagli che ricordano i tempi delle zie dell’avvocato.
Sul tavolo di legno massello, c’è una cesta con frutta fresca di stagione tra cui squisiti melograni appena raccolti dal loro giardino. A questa infinita gamma di sapori autunnali non potevano mancare le classiche crostatine con marmellata di visciole. Tutte queste delizie accompagnate da gradevole e profumato passito.

“Ho la fortuna di condividere l’amore per la casa e la campagna che la circonda con mia moglie e nostro figlio. Entrambi appassionati quanto me.
E’ soprattutto merito di mia moglie Brunella, per l’impegno personale che ha profuso nei lavori di ristrutturazione e per la sua amorevole dedizione, se la casa è stata sottratta alla rovina del tempo e se è tornata a nuova vita.
Lo considero un gesto di condivisione, ma soprattutto di grande Amore verso di me. Gliene sarò sempre infinitamente grato, perché senza di lei non sarebbe stata la stessa cosa.”

In quel gesto di condivisione e d’amore è racchiuso il senso del recupero dell’immobile, caratterizzato da un’attenta ristrutturazione che mantiene inalterate le memorie storiche grazie ad una meticolosa scelta dei materiali. L’inserimento sapiente di alcuni elementi contemporanei, quali corpi illuminanti, enfatizza la raffinata bellezza degli ambienti.

“Sono lieto, conclude l’avvocato, ed anche felicemente sorpreso di questo Vostro interessamento verso il luogo che è il centro dei miei affetti.
Quello che più mi gratifica è però vedere come gli amici che vengono a farci visita ed anche le persone da poco conosciute, si sentano da subito a proprio agio, abbandonando immediatamente ogni inutile formalismo e superando qualunque riserbo ed ogni “timidezza”.
Per questo motivo è per noi un vero piacere aprire la casa liberamente, senza che nessuno si senta ospite, e godere insieme di una condizione di rara tranquillità.
Siamo a tutti profondamente grati di questa condivisione.

Condivisibile filosofia di vita, quella dei Signori La Penna, che rende ancora più interessante una residenza come questa, immersa tra le bellezze naturali dei Monti Lepini, dalla quale si riesce ad apprezzare il passaggio del tempo con il mutare naturale delle stagioni, ognuna con i suoi innumerevoli profumi, sapori, suoni, viste che si esaltano come un piacevole ricordo d’infanzia.

 

 

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