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Presso il Conservatorio Ottorino Respighi il concerto: “Profondità e luce: Schubert Quintetto D.956”

A cura di Cora Craus –

Mercoledì 8 ottobre 2025, alle ore 18.00, l’Auditorium Roffredo Caetani del Conservatorio di musica “Ottorino Respighi” in via Ezio 32 a Latina, ospiterà un concerto dedicato a una delle opere più straordinarie del repertorio romantico, il quintetto D.956 di Franz Schubert. Gli artisti sul palco sono tutti docenti del Respighi a cui si affiancherà la laureanda in violino, Giulia Bruno: Giulio Rovighi, primo violino, Gianfranco Borrelli, viola, Anna Armatys e Luca Pincini, rispettivamente al primo e secondo violoncello.

L’evento è ad ingresso libero fino ad esaurimento dei postiI

“Il quintetto D.956 di Franz Schubert,  – si legge in una nota –  composto nell’estate del 1828, pochi mesi prima della sua morte, è considerato il testamento cameristico del compositore viennese: la scelta inusuale di affiancare al quartetto d’archi un secondo violoncello anziché una seconda viola, caratterizza la formazione cameristica per la sonorità che assume, ossia più profonda, intensa e avvolgente.

L’opera, che si articola in quattro movimenti, è la sintesi mirabile di classicismo e visione romantica. L’Adagio centrale, in particolare, è considerato uno dei vertici espressivi della musica ottocentesca”.

Anche in occasione di questo evento, il Conservatorio, sotto la direzione del Maestro Cristiano Becherucci, si conferma luogo di espressione artistica multidisciplinare, grazie al prezioso contributo del MAD – Museo d’Arte Diffusa, ideato e diretto da Fabio D’Achille. A impreziosire la cornice visiva sarà la mostra Verso il paesaggio dell’artista romana Antonella Catini.

“Attraverso la sua pittura digitale, – scrive il curatore – Catini esplora il concetto di paesaggio non solo come dimensione fisica, ma come spazio interiore, mentale e simbolico. Le sue opere, lontane dai mezzi pittorici tradizionali, prendono forma attraverso pixel e stratificazioni digitali, generando una tensione poetica tra materia e astrazione. Sono visioni intime, luoghi dell’anima e territori emotivi in cui lo spettatore è invitato a perdersi, riconoscersi e ritrovarsi”.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista