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Al museo contemporaneo MADXI, un denso programma per celebrare la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Alcuni dei protagonisti della conferenza- spettacolo al MADXI diretto da Fabio D’Achille

A cura di Cora Craus –

Martedì 25 Novembre, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, MAD e Club Archeologico di Latina, in collaborazione con la Fondazione Marcello Zei, il Soroptimist International club di Latina, la FIDAPA BPW sezione di Sabaudia e MuseiNrete organizzano un evento artistico- culturale a Tor Tre Ponti presso il museo contemporaneo MADXI in via Carrara 12/A al Consorzio Industriale del Lazio a Latina Scalo. 

Vediamo da vicino il programma:

 Alle ore 16:30 una visita guidata con l’Archeologa e Storica dell’Arte Carla Vaudo e il direttore Fabio D’Achille al museo contemporaneo MADXI.

 Alle ore 18:00 la conferenza spettacolo in due parti LE TRAPPOLE PER GLI SPIRITI “Alberto Carlo Blanc e le streghe del Circeo”.

Come ricordato, la conferenza-spettacolo si articolerà in due tempi. Nella prima parte, di circa 35 minuti, curata dalla Paletnologa Ilenia Lungo, la quale guiderà il pubblicoattraverso una presentazione video in cui verrà presentata la figura di Alberto Carlo Blanc e quella di Hugo Obermaier, nonché i loro studi sul territorio pontino, attraverso alcune immagini inedite degli anni ’30, provenienti dall’archivio privato Blanc-Aguet di Roma. Sarà illustrato il lavoro di studio sulle pitture parietali delle grotte europee del Paleolitico e l’indagine sulle trappole per gli spiriti, che venivano realizzate in materiale vegetale e appese fuori dalle abitazioni, delle popolazioni contemporanee, dell’epoca, dell’isola di Sulawesi.

Nella seconda parte, di 25 minuti, curata da Gianmarco Cucciolla con musiche di Alessio Cerasoli verrà letto e interpretato il testo scritto da A. C. Blanc in cui si riconoscono “pratiche magiche”, messe in atto da una strega del Circeo, che mostrano similitudini con quelle applicate dalle comunità indonesiane. Nel piccolo testo, Blanc racconta degli intriganti aneddoti sugli usi e le superstizioni ancora presenti.

Di cosa trattano gli scritti del famoso paletnologo Alberto Carlo Blanc, e chi ha curato la loro catalogazione?

Alcuni studiosi della Sapienza Università di Roma hanno avviato negli ultimi anni la catalogazione e lo studio dell’archivio privato del famoso paletnologo Alberto Carlo Blanc (1906-1960). Tra i documenti è stata rinvenuta una bozza dattiloscritta intitolata “Le trappole per gli spiriti”, nella quale Blanc fa riferimento al lavoro dell’importante collega tedesco Hugo Obermaier (1877-1946). I due avevano collaborato negli anni ‘30 durante le ricerche al Circeo (Grotta delle Capre e Grotta del Fossellone), e per lo studio del dipinto preistorico dell’Arnalo dei Bufali presso Sezze.

“Nel piccolo testo, – si legge in una nota degli organizzatori –  Blanc racconta degli intriganti aneddoti sugli usi e le superstizioni ancora presenti al Circeo, la terra della maga Circe, nel secondo dopoguerra. Lo spunto per la gustosa narrazione nasce dalla lettura di un articolo pubblicato da Obermaier nel 1918, che riguardava l’interpretazione di alcuni segni quadrangolari dipinti sulle pareti di alcune grotte europee durante il Paleolitico. Obermaier ipotizzò che potessero rappresentare delle “trappole per gli spiriti maligni”, in base a dei confronti etnografici con le popolazioni dell’isola di Sulawesi (Indonesia). Questa lettura non convinse Blanc, che rimase scettico sull’accostamento, per via dell’enorme distanza geografica – e soprattutto temporale – tra le popolazioni indonesiane citate e le comunità preistoriche europee.

Dopo aver assistito al Circeo a delle pratiche di stregoneria, che includevano proprio l’uso di “trappole per gli spiriti”, si persuase però che la sopravvivenza di credenze nel substrato magico-religioso potesse presentare dei sorprendenti caratteri di persistenza. Il paragone fatto da Obermaier, dopotutto, gli sembrò “non soltanto valido, ma singolarmente acuto e probante”.

Questo manoscritto rappresenta una versione integrale ed estesa di un articolo poi pubblicato in maniera ridotta ne “Il Giornale d’Italia” del 24 marzo 1957. Si tratta di un testo narrativo ad oggi praticamente dimenticato, che sarà qui invece riproposto e interpretato integralmente. Lo scritto è stato recentemente presentato anche a Brno (Rep. Ceca) da Flavio Altamura ed Ilenia Lungo della Sapienza Università di Roma e dai nipoti di A. C. Blanc, Giovanna e Alberto Bertolini, alla 62° Conferenza della Fondazione Obermaier per gli Studi sul Quaternario e l’Archeologia dell’Età della Pietra”. 

Chi è la Paletnologa Ilenia Lungo che guiderà il pubblico alla scoperta della figura di Alberto Carlo Blanc?

Con una formazione in ambito archeologico presso l’Università Sapienza di Roma, partecipa da alcuni anni allo studio e alla catalogazione dell’archivio privato del noto paletnologo Alberto Carlo Blanc, attività che ha portato a numerose pubblicazioni su siti archeologici dell’area pontina. Attualmente, collabora con vari enti culturali e colleghi per la realizzazione di eventi, conferenze e progetti extra-scolastici di stampo storico-archeologico

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista