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Se alla guida c’è una Donna…”L’auto”ironia che ci caratterizza.

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di Emanuela Federici –

Volume al massimo, finestrini rigorosamente chiusi. Questa è la donna al volante, mentre canta a squarciagola i suoi pezzi preferiti e recupera le energie di una giornata caotica. Idee, sogni, commissioni, dubbi, arrabbiature. Tutti sfogati in poche semplici note, solo per il gusto di sdrammatizzare, solo per evadere per qualche minuto. Ed è per questo che poi ci vedete compiere manovre improbabili, perché noi la macchina la viviamo completamente, nelle nostre incertezze e nei nostri errori. Ci serve per sognare e riflettere, trovare connessioni tra le cose e (volendo) anche tra le persone. Al contrario degli uomini, per noi non si riduce ad una sfida al migliore. Non ci serve per esibire una riserva illimitata di testosterone.

La macchina diventa per noi donne un luogo accogliente, tutto nostro, dove ci sentiamo protette, con la nostra radio che ci collega al resto del mondo, il nostro profumo caldo e confortante, le bottigliette vecchie prese al bar solo per poter usare il bagno, i fazzoletti umidi post-benzina e il nostro tanto amato specchietto retrovisore, complice fidato di insospettabili “ultimi ritocchi”. E non ci dite che siamo imbranate, siamo solo diversamente prudenti. Anche l’accusa dell’andatura da lumache: ormai non regge più! Forse prima, quando ci avevate messo in testa di non saper guidare. Ma ora è tutta un’altra storia! Avete idea di quante cose riusciamo a fare mentre guidiamo? Cellulari a parte (non sia mai ci fosse un poliziotto tra i lettori…) siamo in grado di ritrovare il biberon caduto sotto il sedile, tra mille giocattoli e resti di cibo, con una sola mano, mentre percorriamo una rotonda. Possiamo metterci matita, mascara e rossetto in quei pochi secondi di attesa al semaforo, mentre rispondiamo al gruppo delle amiche su Whatsapp. E forse non saremo in grado di capire cosa sia quel fischio malefico che ci viene a trovare ogni volta che lasciamo il freno. Forse ignoriamo che in curva bisogna scalare la marcia o che non si dovrebbero prendere i dossi in quarta! Ma siamo delle compagne di viaggio ideali: divertenti, spericolate e molto, molto ironiche!

Ogni strada con noi prende vita. L’automobile stessa prende vita, assoggettata ai nomignoli che le affibbiamo. Parliamo alla radio, arrabbiandoci con i conduttori radiofonici quando tolgono una canzone prima della fine. Mandiamo a quel paese le auto dietro di noi e ai loro clacson perché non hanno capito che ci è assolutamente necessario fare un’inversione a U. Rallentiamo davanti le nostre vetrine di fiducia. Inchiodiamo automaticamente alla vista di una carrozzina sulle strisce pedonali. Ci fermiamo un metro dietro l’ultima auto in fila al semaforo per poi avanzare per evitare il solito lavatore di vetri seriale. Scherziamo, urliamo, corriamo, amiamo… Tutto in un unico posto, che ci fa sentire persone diverse, più orgogliose e più sicure. Perciò gettate via quello sciocco detto sulle donne al volante. La donna non va in auto. La donna è l’auto… magari solo un po’ rosa!

 

 

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