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Roccagorga. La regista e scrittrice Emanuela Gasbarroni protagonista alle “Giornate Europee del Patrimonio/2025”

La regista e scrittrice pontina Emanuela Gasbarroni

A cura di Cora Craus –

Sabato 27 settembre alle 18:30, al Teatro di Roccagorga, si terrà un incontro con la regista e scrittrice Emanuela Gasbarroni, autrice del film documentario “Fuga per la libertà” e del libro “La guerra fredda in Italia – esuli dall’Est, una storia di fughe e accoglienza nel campo profughi di Latina”. Saranno presenti anche Eros Ciotti, presidente di Metropoli’s e direttore del MARCH, Carla Amici, sindaco di Roccagorga, e Vincenzo Piccaro, operatore all’interno del Campo Profughi.

 L’evento è organizzato dall’EtnoMuseo, dal MARCH (Museo Archeo-didattico) e dall’Associazione Culturale Metropoli’s di Roccagorga, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Roccagorga, nell’ambito delle “Giornate Europee del Patrimonio 2025”.In concomitanza con l’evento, è allestita presso il MARCH, all’interno del Palazzo Baronale di Roccagorga, la mostra “Passaggio a livello incustodito”, che ospita opere d’arte di esuli dell’Est, della collezione privata di Vincenzo Piccaro, del MAD Fabio D’Achille e di Ferdinando Luigi Giannini del MUG.

“Un modo articolato – si legge in una nota degli organizzatori – di raccontare le vicende del Campo Profughi di Latina, che dal 1 ottobre del1957 al 1991 ospitò circa 100 mila rifugiati, esuli dell’Est. Dopo qualche mese nella struttura di accoglienza, i profughi andavano in Australia, Stati Uniti e Canada.

Il Film ha avuto la nomination nella cinquina, come miglior documentario al Globo d’Oro 2018 ed è stato richiesto in molti festival vincendo numerosi premi.  Ha inoltre ottenuto il Patrocinio dell’Alto Commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite, la fondazione Migrantes, l’O.I.M. (organizzazione internazionale delle Migrazioni) e da Robert F. Kennedy Human Rights Europe Foundation.

Per gli organizzatori le “Giornate europee del patrimonio” sono anche legate ai valori immateriali, alle attività dell’uomo che non lasciano tracce visibili, ma che fanno vivere ad una comunità un periodo particolarmente coinvolgente. Storie da condividere e raccontare, da conservare come un album di famiglia”.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista