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Autori pontini. La nuova raccolta poetica “Prima che venga il giorno” di Leone D’Ambrosio

Il poeta Leone D’Ambrosio e la copertina della nuova raccolta poetica.

A cura di Cora Craus –

“Prima che venga il giorno” è il nuovo libro, la quindicesima raccolta di poesie del poeta e saggista Leone D’Ambrosio. Il volume è impreziosito da due prestigiosi interventi: la prefazione del prof. Fabio Pierangeli dell’università di Roma Tor Vergata e la post fazione del poeta e critico letterario Plinio Perilli.

Da “Prima che venga il giorno” di Leone D’Ambrosio (pagg. 132, Ensemble, Roma, 2025) racchiude un lungo racconto poetico che prima abbraccia l’intimità del vissuto familiare e poi ricorda i luoghi vissuti e amati: Marsiglia, dov’è nato, Sperlonga, Roma.

 Riportiamo un brano della prefazione scritta dal prof. Pierangeli: “E allora scopriamo che da alzarsi all’alba, cominciando un rito d’amore, è la madre, fissa in quel terrazzo, ferma nell’immagine del mare, limpida. Cammino assieme a due /fantasmi sotto questo firmamento / intoccabile in cerca di un Dio /che non sia silenzioso come il mio, /né io né tu sapremo mai perché.- scrive il prof. Fabio Pierangeli- In questa intimità, nell’orizzonte foscoliano (si leggano le bellissime, centrali, liriche Hanno una voce i morti? e Perché io possa non pensarti perduta) e attaccato ai versi di Saba, non mancano liriche di impegno civile, versi anche incistati nei ricordi che diventano spunto di rabbia per le inciviltà di troppi uomini che non si voltano e il cui segreto è il banale sopravvivere ai danni degli altri”. E continua poi: “Viene in mente il verso iniziale bruciante e luminoso della poesia Assenza di Attilio Bertolucci, leggendo le poesie di Leone D’Ambrosio Prima che venga il giorno. Nel tempo quel verso è diventato un paradigma, quasi del tutto autonomo dal contesto della lirica da cui proviene: Assenza,/ più acuta presenza. “Tra assenza e presenza in Prima che venga il giorno si pone la sublimità poetica della memoria, ne è il termometro, la visibilità, come nei testi di apertura, sospesi tra il giorno e la notte in attesa appunto: Io sono qui a presidiare / le insidie della memoria.- scrive  Pierangeli- Affiorano nel tempo, e nell’andare delle composizioni, il volto del padre e della madre del poeta, come se diventato cieco avesse bisogno, come poco fatto in vita, di toccarne con le mani i lineamenti, i nascondigli del viso.”

Un breve passo tratto dalla post fazione di Plinio Perilli: “Queste liriche sono spesso sorprendenti, perché ci appaiono autori e opere nuove, anche se ben le ri-conosciamo. Fa bene, questa poesia sana, onesta, mai schiava della retorica, o peggio delle ideologie. Va dunque praticata e incoraggiata. Come una sorgiva energia esistenziale e letteraria insieme; una luce ed uno sguardo buono e giusto – laicissimo – che viaggia tra ricordi e speranze, sogni e cicatrici d’esperienza, città e paesaggi interi di mirabilia.”

Chi è il poeta e saggista Leone D’Ambrosio autore di “Prima che venga il giorno”?

Leone D’Ambrosio vive a Latina e si è laureato in lettere con Mario Petrucciani sulla poesia di Libero De Libero all’università La Sapienza di Roma e ha conseguito il dottorato di ricerca in italianistica all’università di Roma Tor Vergata. L’autore è una penna di respiro internazionale come testimonia il successo riscosso sia dai suoi saggi critici sia dalle quindici raccolte di poesia che sono stati tradotti e pubblicati in Francia, Spagna, Romania, Stati Uniti e Venezuela.

Si sono interessati della sua poesia importanti critici come Libero De Libero, Natalia Ginzburg, Giorgio Barberi Squarotti, Stanislao Nievo, Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Alberto Bevilacqua. E in Francia Philippe Jaccottet e Yves Bonnefoy. È vincitore di numerosi significativi premi come il Mario Tobino, Lionello Fiumi, Raffaele Carrieri, Giovanni Pascoli, Antonio Fogazzaro.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista