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Il 7 maggio il Finissage di Alena Panchishin al Circolo Cittadino con MAD e Club Archeologico

L’artista ucraina Alena Panchishin

A cura di Cora Craus –

Mercoledì 7 maggio alle ore 16:30 al Circolo Cittadino Sante Palumbo incontro con l’artista ucraina Alena Panchishin insieme al Club Archeologico di Latina e la Storica dell’Arte e Archeologa Carla Vaudo. La mostra è a cura di Fabio D’Achille.

Sarà un’occasione per conoscere l’autrice di questi paesaggi marini sia oceanici che mediterranei. “La poetica artistica di Alena – si legge in una nota del curatore – si contraddistingue per la narrazione di paesaggi marini dipinge onde di mari lontani, oceaniche, onde che cavalcano i surfer. La pittrice ucraina proviene dalla città di Dnipro che è invece attraversata da un grande fiume che forse è il primo legame dell’autrice alla fascinazione per l’acqua. Trasferita da oltre due anni a Latina ha trovato una fonte d’ispirazione tra le dune pontine e il Mar Tirreno”. 

L’intervento critico di Carla Vaudo contribuirà a portarci nella storia dell’arte attraverso il contemporaneo fino all’Arte del Veronese con una conferenza che il Club Archeologico mensilmente offre alla nostra comunità proprio nella sala conferenze del Circolo Cittadino di Latina che ospita anche il progetto contemporaneo del Museo d’Arte Diffusa.

“Alena Panchishin  – scrive Fabio D’Achille nella presentazione – si  è rifugiata a Latina dalla guerra in corso nel suo paese, nella sua città Dnipro. 

Ha trovato a Latina una comunità che l’ha accolta e sostenuta e ha avuto l’occasione di approfondire il suo talento proprio vivendo e cercando il contatto con il nostro mare, il Tirreno, dalle spiagge del nostro lungomare varcando le dune e misurandosi con la meraviglia della natura. 

I suoi occhi hanno catturato ogni dettaglio dell’acqua marina, di quei cieli non solo tersi, spesso in questi inverni anche grigi e piovosi, poi l’alba e il tramonto verso il Circeo hanno incorniciato la sua poetica artistica fatta di colori ad olio su tela.

Ci tiene a sottolineare che il suo non è iperrealismo, ma è la sua visione, la sua immagine del mare, un rapporto intenso, unico, spesso terapeutico ma soprattutto inebriante e intimo. Certo il rapporto artistico è di base fotografico ma di fronte ai suoi quadri non ci si sente solo di fronte all’immagine del mare; i riflessi, la profondità, i contrasti e gli schizzi d’acqua e di colore catturano un momento sinestetico che va oltre la visione intesa come fatto ottico e percettivo, Alena esprime un fenomeno intenso che racconta con la sua pittura che ci fa sentire un granello di sabbia sulla battigia oppure il vento stesso che sfiora le dune e le onde, la forza o la serenità delle maree. Il cielo fa il paio col mare, le nuvole o le scie nel cielo diventano parte di una composizione a tutti familiare dove appunto la luce è il racconto e il sole è la scrittura pittorica che muove il pennello della donna, dell’artista.”

Chi è l’artista ucraina Alena Panchishin innamorata del nostro mare?

L’arte come salvezza e come rinascita è il leitmotiv che accompagna l’artista ucraina e il suo amore per il mare. Alena Panchishin, sfuggita ad una guerra con la figlia Eva, racconta che arrivare qui a Latina in Italia a cinque minuti dal mare è stato quasi incredibile. Quando l’Ucraina era una terra in pace, Alena, doveva comunque fare sette ore di treno da Dinipro, la sua città, per vedere il mare ucraino e godere di questo dono della natura. È appassionata di arte e disegno sin da bambina. Oggi dipinge principalmente il mare e le onde. Ha provato i colori a olio per la prima volta nel 2017, in uno studio d’arte, prendendo alcune lezioni con un’insegnante. Tuttavia, nel 2020, durante la quarantena per il covid in Ucraina, ha deciso di dedicarsi completamente alla pittura. Si alzava molto presto al mattino e andava subito al cavalletto per dipingere, dedicandosi completamente al suo lavoro. Ha consumato e preparato migliaia di tele, versato vernici, impiegato dedizione e molte ore di formazione video e studio online sul movimento dell’acqua… con l’intenzione di approfondire il soggetto, il suo movimento, i riflessi esterni e interni, le dominanti cromatiche legate alla luce e al cielo, e la natura circostante. 

Grazie a tutte queste ore dedicate allo studio del movimento dell’acqua, così come all’apprendimento delle tecniche di pittura an olio, Alena ha sviluppato il suo stile unico nel dipingere l’acqua.

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Cora Craus

Cora Craus

Giornalista