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Una donna allo stadio, Latina-Modena 0 a 1


Di Alga Madìa –

Iniziano presto, al 14°  un fallo al limite dell’area avversaria ci costringe a subire una punizione pericolosissima. Al 16° un calcio d’angolo e al 18°, dopo tanta insistenza, beffano il nostro portiere e segnano.  Il Modena va subito in vantaggio, quindi. bell’inizio.

Ma il secondo quarto d’ora si svolge quasi tutto nell’area avversaria, un paio di occasioni importanti, una da brivido al 24°. Un’azione che se fossi un’esperta descriverei dettagliatamente, ma che si è comunque conclusa con la palla fuori dalla rete. Ancora azioni da parte nostra che in più occasioni fanno  rischiare ai modenesi di essere raggiunti.

Niente sconti dall’arbitro Maresca che sventola spesso quel cartellino giallo. Per la verità lo trovo un po’ goffo nella corsa, ma forse è solo.un po’ appesantito. O forse la verità è che non mi sta molto simpatico.

Ancora un angolo al 41°. Il Modena commette falli in serie ma l’arbitro lascia spesso correre. Fa freddo, forse troppo vento che muove le bandiere orizzontalmente, comunque a sfavore del Latina.  Si va negli spogliatoi, io accetto volentieri l’invito e mi vado a prendere qualcosa di caldo.

Ora il vento ce lo abbiamo a favore. Scaramucce in campo, il secondo tempo inizia un po’ raffazzonato, poche le azioni di rilievo. Poi un infortunio al portiere avversario a cui i tifosi credono poco. Fischi e “buffoni” dello stadio intero rivolti al Modena con l’accusa di perdere tempo. E sono passati intanto 10 minuti.

Al 17° qualcuno spinge Oliveira, nei pressi della nostra panchina, l’arbitro li lascia fare, arrivano gli altri a sostegno  del capitano e poi altri modenesi. Si alza il presidente dalla panchina. Si sedano e si riparte. Il pubblico dà il meglio di sé.

Capisco che i tifosi sono come gli automobisti: in certe situazioni esprimono ciò che non ti aspetteresti. Intanto sono passati 30 minuti, caspita….e pure quel calcio d’angolo del 23° ce  lo siamo lasciato scappare. Occasioni preziose  se ne volano fuori dal campo. Comincio a perdere la speranza.

Mi tocca alzarmi,  invece, rigore per noi

Tutto lo stadio in piedi, lo batte Boakye….  e lo sbaglia. Disperazione e imprecazioni dello stadio più fastidiose del vento.

Ormai ci si aggrappa alla speranza dei 7 minuti di recupero. Ma stanno passando anche questi.

Alcuni cominciano a guadagnarsi l’uscita. Somma con le mani dietro la schiena assiste quasi impassibile, mi sa che pure lui, come me, ha perso le speranze. Fischia l’arbitro.

Torniamo negli spogliatoi con l’amarezza di aver costruito tanto, ma di non essere stati capaci di concretizzare. Almeno il pareggio.

 

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