ED editoriale

Latina. “Libri & Arte per Diaphorà”.

A cura di Cora Craus –

Un convivio solidale, ospiti dell’Associazione Diaphorà di Latina, con la scrittrice Rosa Manauzzi, tra caffè e dolcetti, grazie alla generosità della famiglia Giampietro. Nel mese di aprile, il 9, 23, e 30, durante le colazioni solidali, che si tengono il sabato mattina dalle 10 alle 12 presso la sede associativa, sarà possibile scegliere un libro lasciando un’offerta libera. Tutto il ricavato andrà al progetto Casa Diaphorà.

Rosa Manauzzi, da anni impegnata sul territorio pontino, e anche altrove, a costruire biblioteche (reali e virtuali), diffondere cultura, e sensibilizzare al rispetto dell’ambiente, è rimasta colpita da quella che definisce “una delle più belle opere che si possa pensare e realizzare concretamente insieme: qui c’è natura, cuore, crescita sociale. Diaphorà è la comunità ideale che vorremmo ovunque in più grande scala”.

 E dato che c’è da condurre un progetto ancora più grande, Casa Diaphorà, l’obiettivo finale dell’associazione, ovvero la vita autonoma dei ragazzi e delle ragazze, la Manauzzi ha pensato di contribuire con ciò che ama fare: invitare alla lettura!

 Lo farà grazie alla collaborazione con Bruno Mucci e alla generosità della famiglia Giampietro di Latina, che ha donato molti dei libri che componevano il patrimonio librario del Magistrato Vito Giampietro, vorace lettore e persona sensibile all’arte e al bene comune. “Lo scopo –  dice la scrittrice – è far continuare a vivere chi se n’è andato attraverso il suo dono. Non c’è nulla di più bello, si dà un senso, si trasmette attraverso uno scambio continuo. Figli e nipoti mi hanno aiutato concretamente a caricare i libri e in quei momenti mi stavano davvero passando un testimone che a mia volta dono. Tolti alcuni libri che potevano essere adatti per le biblioteche scolastiche, mi è venuto spontaneo pensare al progetto Diaphorà.”

“Componente integrante e arricchente dell’iniziativa – sottolinea Rosa Manauzzi –  un gruppo di otto artisti che esporrà all’interno dello spazio verde: Paola Acciarino, Graziella Bottaro, Angela Cacciotti, Annalisa Lazzarotto, Nun, Milena Petrarca, Laura Torchiani, Piera Vertecchi. Ci piace fare azione artistica di comunità, non è la prima volta che collaboriamo e il gruppo cresce! Libri e arte stanno bene insieme”, con noi c’è Cora Craus, che ha subito amato l’idea, e con lei vi racconteremo sui social cosa accade, chi sono gli artisti, cosa fa l’associazione, seguiteci.

 Intanto ringrazio di cuore, anche a nome di Diaphorà, la famiglia Giampietro, in particolare Maria Laura. Grazie a loro è nata questa iniziativa che è anche un modo per onorare in maniera splendida il ricordo del signor Vito.”

Crediamo, davvero, che tutti a Latina conoscano l’Associazione Diaphorà, una realtà consolidata in oltre due decenni di attività, e la loro resilienza per trasformare la “disabilità” in “diversità”. Noi vogliamo confidarvi qualche chicca. Nella casetta con terreno intorno, presso il Fogliano, in via Ada Wilbraham Caetani, c’è sempre fermento. Il forno per fare il pane è stato restaurato, tanti nuovi alberelli sono stati messi a dimora, sono stati costruiti nuovi nidi e mangiatoie per gli uccelli e, dopo l’apiario, anche una bellissima tana per i ricci. Per le api c’è una fontana speciale e in piccoli laghetti crescono piante acquatiche. Per non parlare del vialetto dedicato al sottobosco mediterraneo, una striscia di flora che promette un alto grado di biodiversità. C’è anche un hotel a cinque stelle per gli insetti “utili”!

In casa si conducono i laboratori: dalla musicoterapia al Cucito, dalla cucina alla ceramica, dal teatro allo yoga, e poi c’è ConfOrto, con la produzione di piantine di fiori, di verdure e piante officinali. E altro, tanto altro. Se sul sito dell’associazione (www.diaphora.it) è chiaramente indicato lo scopo: “lavorare per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie”, non bisogna trascurare un’altra ottima possibilità: chiunque visiti questo luogo avverte un benessere immediato. Il perché è presto spiegato: ogni persona opera con e per la collettività, ogni azione è condotta con cura e con il cuore. La bella atmosfera non passa inosservata, si sente voglia di esserne partecipe, di mettersi al servizio della causa, che è poi il bene comune, che il presidente Bruno Mucci ha saputo sapientemente interpretare, coadiuvato dai 50 volontari dell’associazione.

Previous post

Riceviamo e pubblichiamo. Il Sentiero di Circe: terza tappa presso il Borgo di Villa Fogliano

Next post

Latina. Nuove idee per l’apertura del teatro Gabriele D’Annunzio

Cora Craus

Cora Craus

Giornalista