ED Attualità

Blitz di CasaPound al Goretti: una struttura abbandonata all’incuria

di Emanuela Federici –

 

Ancora nessun provvedimento è stato preso all’ospedale Santa Maria Goretti dopo il furto subito negli ultimi giorni. Tra il 3 e il 4 gennaio sono stati sottratti al reparto di endoscopia materiali diagnostici per un valore complessivo superiore ai 350mila euro.

A dimostrare quanto sia semplice l’accesso ai vari reparti ci hanno pensato i militanti di CasaPound che, nella serata del 12 gennaio, si sono introdotti nella struttura sanitaria di Latina arrivando a raggiungere anche alcune aree riservate al personale dipendente. Nel video, pubblicato ieri su Youtube dal movimento di Viale XVIII Dicembre, è stato documentato il blitz effettuato alle 22:00 di martedì, durante il quale si nota chiaramente quanto sia vulnerabile il sistema di sicurezza del Goretti. Corridoi deserti, reparti non controllati, nessun addetto all’accoglienza all’ingresso e uffici della vigilanza chiusi. È questa la drammatica e desolante situazione riscontrata da chi ha effettuato il blitz, riuscendo ad avere accesso perfino a zone in cui dovrebbe essere vietato l’accesso alle persone non autorizzate, anche per un discorso puramente igienico; come le stanze di ingresso alle sale operatorie in cui, peraltro, sono presenti molti macchinari costosi e delicati.

“Siamo entrati al Santa Maria Goretti verso le 22 di sera – spiega Marco Savastano, responsabile di CasaPound Latina – e abbiamo visionato diversi piani senza essere fermati da nessuno. Siamo addirittura arrivati fin sull’uscio delle sale operatorie, trovando sul nostro percorso diversi macchinari medici. È inaccettabile che un ospedale che svolge una funzione importantissima per gran parte della provincia sia abbandonato totalmente a se stesso. Riteniamo gravissimo che, dopo i deprecabili furti subiti, non si sia alzato il livello della sorveglianza e i controlli all’ingresso. Con questa azione vogliamo denunciare il reale stato di abbandono della struttura”. 

A causa del furto dei macchinari, 5 endoscopi del Servizio di Endoscopia Digestiva e chirurgia Mininvasiva e 8 colonscopi, il nosocomio cittadino ha dovuto interrompere gli esami diagnostici effettuati nei reparti in questione, aggravando la situazione già critica delle lunghe liste di attesa.

Un problema serio cui bisognerà far fronte al più presto. Correre ai ripari diventa l’imperativo.

Previous post

Lucrezia Lante della Rovere conquista Pontinia

Next post

Go Hydra go, sabato l'incontro fra le prime della classe.

Emanuela Federici

Emanuela Federici

Redattrice -