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Anche a Latina nascono i comitati referendari LiberiSì, a sostegno della riforma costituzionale

di redazione –
Si sono costituiti anche a Latina i comitati referendari LiberiSì a sostegno della riforma costituzionale voluta dal premier Matteo Renzi.
I comitati LiberiSì – come dice Mino Dinoi, nuovo responsabile nazionale Enti Locali di Scelta Civica –   nascono da una iniziativa di Marcello Pera e Giuliano Urbani ed altri professori e personalità che sono fuori dai partiti, i quali mantengono il loro libero giudizio personale sull’attuale Governo. Essi si rivolgono a tutti quei liberali, democratici, popolari, riformisti, che ritengono che il prossimo referendum costituzionale sia l’occasione preziosa e irripetibile per rendere le nostre istituzioni più efficienti, più snelle, più trasparenti.  unnamed-1
Scelta Civica ha aderito con convinzione a questa impostazione e la sta portando avanti con la  costituzione di comitati referendari LiberiSì su tutto il territorio nazionale attraverso i propri riferimenti locali”.
Abbiamo fatto nostra questa impostazione – prosegue l’Avv. Alessandro Aielli, già candidato alla Camera dei Deputati nel 2013 con Scelta Civica – e abbiamo subito  dato vita ai comitati referendari LiberiSì a Latina e in altri comuni della provincia, che si affiancano con una propria identità e visione ai comitati del Partito Democratico a sostegno della riforma costituzionale”.
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“Non esiste la riforma perfetta – prosegue Aielli – ma il Paese ha fortemente bisogno di cambiamenti e bocciare questa riforma significherebbe tornare indietro e arrestare per altri 30 anni il processo riformatore,
Se la si guarda senza animo  polemico, la riforma ha  innegabili vantaggi.
In primo luogo, elimina quel bicameralismo perfetto che richiede che il governo abbia la fiducia, con la stessa maggioranza, in entrambe le camere.    Oltre a ciò, la riforma costituzionale corregge l’attuale estenuante procedura legislativa del “ping-pong”  e, salvo su alcune materie ben precisate, legifera in maniera più snella e veloce solo la Camera, e se il Senato si oppone e propone modifiche, la Camera avrà l’ultima parola.
I senatori saranno ridotti a 100, dunque diminuiscono indubbiamente  i costi della politica.
Si riforma il Titolo V: in base alla stessa giurisprudenza della Corte costituzionale, dunque vengono ricondotte allo Stato le materie concorrenti attribuite alle Regioni dalla riforma della sinistra nel 2001. Si fa chiarezza e si elimina così un lungo ed estenuante contenzioso sui conflitti di attribuzioni e di competenze tra Stato e Regioni.
Si aboliscono definitivamente le provincie.
Si abolisce il CNEL, ente rivelatosi inutile e costoso.
Si introduce l’obbligo del parlamento di votare le leggi di iniziativa popolare. Viene rafforzato lo strumento del referendum”.
Insomma la riforma è necessaria   per l’Italia, non per questo o quel partito ed è per questo che lavoriamo e invitiamo non solo a votare Sì ma anche a costituire  nuovi e sempre più numerosi comitati LiberiSì nel territorio nazionale e nella provincia di Latina” la conclusione di  Dinoi e Aielli.   

 

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